‘Parla come ami’. L’incontro del Movimento Donne Impresa con la scrittrice Maria Giovanna Luini

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L’incontro si è tenuto al Monastero del Lavello a Calolzio

La scrittrice Maria Giovanna Luini è stata intervistata dall’imprenditrice di Confartigianato Silvia Dozio

 

CALOLZIOCORTE – Una serata densa di emozioni, un dialogo che ha toccato le corde più profonde del pubblico.

Protagonista la scrittrice Maria Giovanna Luini, invitata dal Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Lecco, a presentare il suo ultimo libro “Parla come ami. L’infallibile potere delle parole”, edito da Mondadori, al Monastero del Lavello di Calolziocorte, location della mostra di calligrafia “Scrivimi ancora”. A intervistare la scrittrice, divulgatore scientifico, consulente di sceneggiatura e prima ancora medico senologo, Silvia Dozio, imprenditrice di Confartigianato.

“Parla come ami nasce come mantra – ha spiegato Luini – ripeterlo ha un effetto energetico e psichico su di noi. E’ infatti importante chiedersi come amiamo e come parliamo perché le parole seguono l’amore, come le decliniamo in quel momento, che si tratti di amore di genitori, mogli, mariti, compagni o amici. Prendendo spunto dall’attualità legata al coronavirus, ci rendiamo conto di come le parole – proprio come il virus – anche se sono le stesse, hanno effetti diversi su persone diverse. Quando riceviamo parole, il nostro corpo produce emozioni conseguenti, che sono reazioni chimiche, istantanee. Se ci pensiamo, alcune parole fanno battere il cuore, altre stringono lo stomaco, altre ancora fanno accapponare la pelle. E ognuno di noi reagisce in modo proprio. Questo vale anche nella relazione coi pazienti, con cui cerco di usare parole che abbiano conseguenze costruttive e di trovare un’altra rotta se le loro parole sono puro autolesionismo. Questo per fare un esempio nella mia professione e in un contesto che bene o male tutti conosciamo, ma le parole sono fondamentali in tutte le relazioni che abbiamo, in qualunque contesto”.

Come usare le parole in contesti lavorativi? “Possiamo decidere di rassicurare chi lavora con noi assumendo un atteggiamento che pure nelle incertezze crei un clima sereno. Così si costruisce di più e si ottiene maggiore cooperazione – risponde Luini – Inoltre stiamo vivendo un momento molto duro per tutti, con inquietanti livelli di aggressività. Dovremmo badare di più a dettagli come adottare tono di voce adatto, rispettare i silenzi, puntare sulla gentilezza, salutare, ringraziare. Siamo tutti stanche e preoccupati per questa situazione, ma dobbiamo sforzarci di utilizzare un linguaggio “sostenibile” che riceve contenuti aggressivi e li riconverte. Aspettiamo un attimo nella risposta da dare, può farci davvero bene nel condividere il lavoro”.

Al seminario sono intervenuti portando i loro saluti Roberto Monteleone, presidente Fondazione del Lavello e Luca Caremi assessore del Comune di Calolziocorte. Con loro, il presidente di Zona di Confartigianato, Innocenzo Sartor e il presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva: “Ascoltare la dottoressa Luini è sempre un piacere perché con la sua semplicità espositiva è in grado di scavare in profondità di alcuni argomenti che ci aprono mente e cuore. Un plauso inoltre a tutti coloro i quali si stanno spendendo per la ripartenza delle attività del Monastero del Lavello, uno dei luoghi simbolo più belli e apprezzabili della nostra provincia che merita tutta la nostra attenzione”.