MILANO – Nella mattinata di mercoledì, i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni hanno dato esecuzione a tre arresti richiesti della Procura di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti italiani pregiudicati, di origine calabrese e residenti nel milanese.
Sono accusati di estorsione, tentata estorsione e rapina, tutti aggravati dal metodo mafioso a danno di un commerciante di Cormano nel periodo compreso tra i mesi di maggio e settembre appena trascorsi.
Secondo gli inquirenti i tre sarebbero legati al clan Flachi, promanazione nella zona nord di Milano e comuni limitrofi dell’alleanza stretta dal capo di detta consorteria retta da Giuseppe Flachi detto Pepè con la ‘ndrina Trovato di Marcedusa e storicamente attiva nel lecchese. Da quanto emerso, non ci sarebbero legami tra l’episodio in questione e l’area di Lecco e provincia.
I fatti
Nel mese di maggio , il personale della Stazione Carabinieri di Cormano, venuto a sapere della probabile diffusione nel territorio di quel comune, del fenomeno estorsivo ai danni di vari esercenti commerciali, hanno notato i tre sospetti costantemente presenti nei pressi di un locale.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni, avendo avuto conferma di quanto stava accadendo, sono riusciti a conquistare la fiducia della vittima, costretta, oltre a fornire prestazioni gratuitamente, anche a corrispondere agli strozzini 3.500 euro in contanti, nonché monili in oro, che venivano consegnati, direttamente, all’interno dell’attività, ad appannaggio di una ben più consistente richiesta, quantificabile in 25.000 euro complessivi.
I tre destinatari dell’Ordinanza, tutti residenti in Milano e Rho, sono stati associati presso la Casa Di Reclusione di Milano – Opera.
“L’obiettivo raggiunto, con tale rapidità, dalla D.D.A. di Milano e dall’Arma dei Carabinieri . scrivono li inquirenti – evidenzia il fondamentale ruolo della fiducia nelle Istituzioni e della fattiva collaborazione da parte della vittima, che hanno consentito di assicurare alla giustizia i responsabili”.