Il Gam, affiancato dall’avvocato Molteni, ha ottenuto la vittoria della causa per sei ex dipendenti che ora vedranno riconosciuti dall’Inps i benefici pensionistici
La vertenza è pendente per altri 16 lavoratori, a ottobre si avrà l’esito. Manzoni: “Risultato storico e che ci incoraggia ad andare avanti”
LECCO – Una vittoria che rappresenta un passo fondamentale nella lunga battaglia per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori esposti all’amianto. Il Gruppo Aiuto Mesotelioma (GAM) di Lecco, guidato dalla presidente Cinzia Manzoni, ha infatti ottenuto nel 2023 la prima sentenza favorevole per tre ex dipendenti della storica azienda Leuci, a cui è seguita la causa vinta per altri sei lavoratori.

Un risultato che all’inizio sembrava quasi impossibile. “Non avevamo i nominativi degli ex lavoratori – racconta Manzoni – così abbiamo iniziato a cercarli attraverso i giornali, chiedendo loro di ascoltarci e di comprendere quali fossero i loro diritti”.
La vertenza contro l’Inps, portata avanti con il sostegno dell’avvocato Roberto Molteni del Foro di Lecco, non riguardava persone ammalate ma lavoratori che avevano prestato servizio a stretto contatto con l’amianto, respirandone per anni le fibre in condizioni precarie e rischiose.

Grazie anche alle controperizie del dottor Brini e del dottor Bai, perito di parte, è stato possibile dimostrare che l’esposizione non era limitata ai due reparti inizialmente riconosciuti, ma diffusa in tutta l’ex Leuci, officina e produzione di lampadine comprese. La sentenza ha così riconosciuto il diritto ai benefici pensionistici.
“Questa vittoria è a nome di tutte le persone che hanno lavorato alla Leuci e che purtroppo non hanno avuto la possibilità di ottenere lo stesso riconoscimento” sottolinea Manzoni. “L’appello è a continuare a sostenere l’associazione, perché da soli non riusciamo ad aiutare tutti. Anche nel Lecchese ci sono state vittime: l’ultima è la signora Marilena, che aveva lavorato in una scuola della provincia. Il problema amianto è ancora oggi molto attuale”.
Tra i dipendenti che hanno visto riconosciuto il proprio diritto figurano Ernesto Panzeri (37 anni di lavoro nell’ex fabbrica di lampadine nel reparto manutenzione e officina), Romeo Galigani (in Leuci dal 1963 al 2000), Mariangela Sala (35 anni in azienda) e Rita Vitali (37 anni). “Siamo molto soddisfatti dell’esito positivo della vertenza – hanno dichiarato –. È un giusto riconoscimento per quanto abbiamo dovuto soffrire per anni, senza sapere la nocività di quel materiale. Un grazie speciale a Cinzia e al GAM”.
Il percorso giudiziario è solo all’inizio: ad oggi restano 16 cause pendenti, che verranno discusse a ottobre 2025. L’auspicio, naturalmente, è che abbiano lo stesso esito positivo.
Intanto il GAM si prepara a celebrare i 10 anni di attività con la proiezione del docufilm “Liberi di respirare”, realizzato da Katia Sala ed Elena Romano con il sostegno della Fondazione comunitaria del Lecchese. L’appuntamento è fissato per il 24 ottobre all’Officina Badoni di Lecco. L’opera ripercorre la storia dell’associazione e raccoglie testimonianze preziose di chi ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze dell’amianto.

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