Lago. Balneabilità ok in quasi tutte le località. Ma attenzione a tre zone critiche

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Bagno al lago

Le analisi microbiologiche confermano la balneabilità in quasi tutte le aree del Lario, ma tre località superano i limiti batterici consentiti

LECCO – C’è voglia di lago, e i dati sembrano dare il via libera: le acque lecchesi si presentano pronte per la stagione estiva, con giudizi di balneabilità positivi per la stragrande maggioranza delle località monitorate. Lo confermano i più recenti esiti analitici dei campionamenti effettuati da ATS Brianza, aggiornati in vista del picco della stagione turistica. Solo tre le eccezioni, che però meritano attenzione.

Dal Lido Lariano di Abbadia fino alla Spiaggia di Onno, passando per le acque di Pradello a Lecco e il Lido di Mandello, le analisi certificano la balneabilità di ben venticinque aree distribuite su tutto il territorio lariano. In questi punti, le concentrazioni di agenti batterici si mantengono entro i limiti previsti dalla normativa, rendendo l’immersione sicura per residenti e turisti.

Ma non ovunque la situazione è rosea. La Spiaggia di Oro a Bellano, il Lido di Colico e il Laghetto di Piona non risultano idonei alla balneazione a causa del superamento dei parametri microbiologici, in particolare per la presenza di Escherichia coli e enterococchi intestinali.

Un quadro, quello attuale, che suggerisce un cauto ottimismo. A Colico, in particolare, i tre punti critici rappresentano un campanello d’allarme che le autorità sanitarie stanno monitorando con attenzione.

Inoltre, come ogni anno, viene ribadita una raccomandazione importante legata alla presenza dei cianobatteri – le cosiddette alghe. Si tratta di un fenomeno naturale che può manifestarsi in forma anche improvvisa, legato alle condizioni climatiche. “In presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi”, fanno sapere da ATS.

Sul fronte della prevenzione, vengono ricordate alcune buone prassi: evitare di ingerire acqua durante il bagno, fare sempre la doccia subito dopo, asciugandosi con cura, e cambiare il costume bagnato. Piccoli gesti che possono contribuire a ridurre il rischio di disturbi, come dermatiti o irritazioni.

Proprio a questo proposito, ATS ricorda un fenomeno segnalato anche negli anni precedenti: “A seguito di segnalazioni di dermatiti in alcune persone che hanno avuto contatto con le acque, è verosimile che tali inconvenienti siano determinati da riscontro occasionale di cercaria”. Si tratta di piccoli parassiti acquatici che, pur non costituendo un serio pericolo per la salute, possono provocare irritazioni fastidiose.

I controlli proseguiranno nel corso dell’estate, con aggiornamenti costanti. Intanto, la fotografia scattata nei primi giorni di giugno lascia ben sperare per i mesi a venire.