LECCO – “Nelle mie fiabe il lieto fine non c’è sempre, ma solo quando il protagonista cresce migliora e dimostra di avere sale in zucca!”. Parola di Matteo Losa, giovane scrittore e fotografo, che ha presentato oggi, lunedì, il suo libro “Piccole fiabe per grandi guerrieri” (Mondadori) presso la sala Capriate di Confcommercio Lecco nella giornata inaugurale di Leggermente 2018.
Uno stile diretto e capace di coinvolgere gli studenti presenti raccontando le sue “fiabe attualizzate“ e indirettamente la sua storia, ovvero quale di un giovane che da 12 anni lotta contro il cancro: “Questa è la mia battaglia ma ognuno ne ha una da combattere nella sua vita: le fiabe offrono sempre un insegnamento utile”. E quelle di Losa sono fiabe universali, da leggere a ogni età, anche se non si è bambini e anche se non si è malati.
“La fiaba è il più antico strumento per affrontare le avversità. Certo, a differenza dei romanzi, è più difficile ’empatizzare’ con i personaggi. Nella fiaba classica i personaggi sono piatti: il personaggio è l’azione che compie”.
Non è stato facile per Losa pubblicare il libro come era nella sua testa e così ha lanciato una campagna di crowdfunding raccogliendo 20mila euro: poi è arrivata anche Mondadori che ha deciso di pubblicare il libro… senza cambiarne la sostanza. Perché le scelte di Matteo sono chiare e non ha certo paura a far presente le sue idee anche se una serie cult come “Braccialetti rossi”: “Non mi piace perché una storia di formazione dovrebbe essere realistica e verosimile. Invece non è così, perché i ragazzi malati non fanno quello che mostra “I Braccialetti Rossi”.
Losa ha parlato anche del suo sogno di fare il calciatore: “Giocavo in serie B a Futsal (calcio a 5), poi mi sono ammalato e ho dovuto smettere. Quando sono guarito volevo tornare a giocare. Ma in Italia nessuno mi dava chance e sono andato a Londra nei London Kickers. E’ stata una bellissima esperienza“.