LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Ieri le chiavi di accesso all’Isola Viscontea sono state riconsegnate dai rappresentanti di ‘Appello per Lecco’ alla proprietà, quindi è stata decretata la fine definitiva di un progetto che mi ha vista coinvolta. Non come appartenente alla sopraccitata lista civica, ma come cittadina, residente a Lecco, che ha abbracciato questo progetto perché percepito di largo respiro, che ha pensato che fosse un’occasione per la stessa città, per la quale nutro del sincero affetto, di rilanciarsi da un punto di vista turistico, anche in vista dell’imminente Expo. Mi sono sbagliata e, anche la speranza, senz’altro aldilà di ogni ragionevolezza, che nell’ultimo incontro, quello di consegna delle chiavi avvenuto ieri, potesse succedere qualcosa, che cosa non sarei in grado di dirlo, è andata delusa. La proprietà si è ripresa il suo bene, azione legalmente ineccepibile, e la storia di comodato d’uso si è definitivamente chiusa.
Il coinvolgimento in questo progetto ha rappresentato per me personalmente un’opportunità per conoscere tantissima gente e approfondire la conoscenza di un nuovo territorio, aiutata da persone qui nate e/o vissute. Tutto questo patrimonio umano e culturale non mi potrà essere tolto da nessuno, sarà mio per sempre. Come anche le amicizie sull’Isola sbocciate, che continueranno a fiorire, anche fuori da quell’ambito.
Le voci critiche sul progetto, i dubbi, non mi hanno mai fatto desistere dal sostenerlo, perché ero convinta che ne valesse la pena. Per quelli che ne erano direttamente coinvolti e per chi ci veniva a trovare. E ora so, che sì, ne è valsa la pena, il tempo lì impiegato ha prodotto ricchezza, umana e culturale.
Tutti i volontari sono sempre stati profusamente ringraziati da Corrado Valsecchi, portavoce di ‘Appello per Lecco’; ora in questa occasione voglio ringraziarlo (i) pubblicamente io, perché ci ha (nno) permesso di fare questa esperienza. Non mi posso però esimere dal ringraziare anche Luigina Perozzi (spero che non me ne abbia male), la coordinatrice di noi tutti volontari, che ha reso possibile la tenuta di un gruppo composto da persone portatrici di mille e una storia, con trascorsi diversissimi. Grazie e anche Buon Anno”.
Lia Giudici