Rifiuti, la lettera di un cittadino: “Sono stanco di subire”

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lettera penna

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo.

Alberto Varni_lettera rifiuti
Alberto Varni

Il 31 Maggio 2016 ho partecipato all’incontro pubblico voluto dall’assessore Ezio Venturini e da Silea per confrontarsi con la cittadinanza in merito alle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti nella mia città, Lecco. Ho seguito con attenzione il susseguirsi di interventi da parte dei massimi esponenti di Silea, Econord, Vigili Urbani e Comune di Lecco. Dopo un breve preambolo inneggiante alla collaborazione ed al senso civico al quale ogni “attore” (cittadini, comune e ditte appaltatrici) dovrebbero appellarsi per risolvere il problema, argomentazione sacrosanta e condivisa dalla totalità dei partecipanti, i relatori sono entrati nel vivo dell’argomento. Senza tediare voi gentili lettori, sintetizzo per punti quanto ho appreso di ogni singolo intervento:

– VIGILI URBANI – informano che installeranno telecamere a raggi infrarossi in punti strategici al fine di catturare eventuali trasgressori e chiariscono che l’entità delle multe sarà pari al doppio del minimo previsto per legge.

– SILEA – inneggia alla chiarezza del regolamento e all’efficienza del servizio proiettando slide raffiguranti l’opuscolo informativo a suo tempo distribuito alla cittadinanza, equipara la qualità del loro servizio a nazioni come la Norvegia ed enfatizza su di un grafico che, a mio avviso, dimostra come dal 1998 non vi siano crescite nella qualità dello smaltimento.

– COMUNE DI LECCO – informa che introdurrà un sistema di codici a barre identificativo per riconoscere ogni singolo utente al fine di punire i trasgressori e ribadisce che non intende in alcun modo apporre modifiche all’attuale servizio perché onerose.

Terminati gli interventi dei relatori si è data parola a noi utenti e sono subito emerse problematiche a vari livelli che di seguito sintetizzo:

– RAPPRESENTANTI DI CONDOMINIO – evidenziano la difficoltà nel gestire lo stoccaggio dei rifiuti a causa del ridotto numero di ritiri settimanali. L’accumulo di sacchi risulta essere eccessivo e gli attuali locali pattumiera inadeguati in quanto troppo piccoli rispetto alla normativa imposta dall’Azienda Socio Sanitaria nazionale con la conseguente impossibilità nel reperire spazi adeguati.

– CITTADINI – lamentano, l’inciviltà dei proprietari di cani nel “gestire” gli escrementi dei propri animali, la scarsa pulizia delle strade e l’insufficienza di cestini e posacenere lungo le vie cittadine.

Arriva il mio turno. Dopo aver espresso la mia posizione come utente domestico, per altro risolta assumendo un incaricato condominiale per la gestione dei locali immondizia, ho chiarito la mia posizione come utente non domestico (azienda) evidenziando che:

Il mio ufficio chiude alle 17,00. Per soddisfare il regolamento che prevede l’esposizione dei sacchi alle 19,30 non dovrei solo appellarmi al senso civico ma anche al portafogli accollandomi l’onere di ore straordinarie settimanali che rappresenterebbero gravosi “costi morti” per la mia ditta. Come tutte le imprese private lotto quotidianamente contro la tutela del credito, la pressione fiscale e le criticità di mercato e trovo eccessivo da parte degli amministratori chiedere uno sforzo economico per ottimizzare un servizio che già pago adeguatamente. Ho inoltre espresso la mia perplessità sull’efficacia e la “pericolosità” del codice a barre figurando mia madre ottantatreenne che con la sua proverbiale attenzione attacca l’etichetta identificativa sul sacco per poi essere multata perché ha inavvertitamente buttato un vasetto di yogurt senza sciacquarlo!!!

In forza del senso civico e della collaborazione tra gli “attori” inneggiata all’apertura dell’incontro mi aspettavo risposte costruttive, la propensione da parte dei relatori nel discutere e risolvere un problema che presto sarà di numerose utenze non domestiche presenti sul territorio. Invece. La solita risposta da parte dell’assessore Ezio Venturini.

Non si può accontentare tutti, lei alle diciassette, un altro alle quindici e magari qualcuno alle dieci del mattino…”.

Qui è scattato il mio nervoso!!!
Ho abbandonato la sala in maniera poco elegante e me ne scuso con tutti i presenti ma credetemi… sono stanco di subire.
Apriamo gli occhi, siamo vittime di governanti che perdono ogni logicità pur di difendere macchine obsolete, carrozzoni politico-economici inneggianti a tecnologie e sistemi obsoleti che implodono in interessi economici di parte.

Siamo in Europa, nel 2016 e siamo vittime di una repressione involutiva. Le amministrazioni intendono investire i nostri soldi in TELECAMERE – SISTEMI DI CODIFICA – INCENERITORI mentre i paesi evoluti investono in SISTEMA GIUDIZIARIO – ISTRUZIONE – ENERGIA ALTERNATIVA – MATERIE PRIME SECONDARIE ESTRATTE DAI RIFIUTI – NEI GIOVANI, certo sfide impegnative che vanno oltre la spasmodica ricerca di soldi ma anche l’unica tortuosa strada che porterà ad un vero miglioramento in termini di qualità della vita.

Con tanta amarezza ma anche con tanta speranza nei giovani e in chi privilegia la condivisione al lucro, Vi ringrazio per l’attenzione.

Alberto Varni