Il mezzo, a disposizione della squadra di Mandello, sarà collocato nell’area ex Sapio
Costato 21 mila euro, hanno contribuito all’acquisto soggetti pubblici e privati
MANDELLO – “Speriamo di utilizzare questo mezzo il meno possibile”. Questo l’augurio che Massimo Mazzoleni, capostazione della Stazione di Lecco del Soccorso Alpino, ha espresso scherzosamente durante l’inaugurazione del nuovo mezzo in forza alla squadra di Mandello, un fuoristrada Suzuki Jimny, che agevolerà di gran lunga le operazioni di soccorso in territorio montano.

Al momento in piazza del Comune a Mandello, oltre a Mazzoleni, presenti Marco Anemoli (delegato della XIX Delegazione Lariana), Andrea Panizza (referente per la squadra di Mandello), Riccardo Fasoli (sindaco di Mandello), Maria Grazia Nasazzi (presidentessa della Fondazione comunitaria del Lecchese) e Giovanni Combi (presidente della BCC della Valsassina). Dimostrazione di come il mezzo, costato 21 mila euro tra acquisto e allestimento, sia il risultato di un progetto corale a cui hanno contribuito soggetti pubblici e privati. In primis il Comune di Mandello, che Panizza ci ha tenuto subito a ringraziare anche per il supporto logistico, insieme a Fondazione comunitaria del Lecchese, CEMB e Banca della Valsassina.

“E’ stato scelto di questa grandezza per muoversi più agilmente nel territorio, che conta moltitudini di agrosilvopastorali e strade strette. Inoltre, essendo che la squadra di Mandello, già composta da sette elementi, si amplierà con altre due persone tra un anno o due, permetterà di avere più spazio per accoglierle – spiega Panizza -. Grazie alla sirena potremo inoltre districarci nel traffico del weekend”.

Il fuoristrada risiederà a Mandello, nell’ex area Sapio, ma potrà essere impiegato, all’occorrenza, anche fuori dal territorio di competenza della squadra mandellese e della Stazione di Lecco. “In caso di maxi interventi il mezzo è a servizio – ha precisato Mazzoleni, che ne ha poi illustrato le origini -. Non è un mezzo nuovo, apparteneva a un carrozziere che lo ha poi configurato seguendo normative e caratteristiche che come soccorso alpino dobbiamo rispettare. Era già da un paio di anni che puntavamo ad averlo, e ci siamo riusciti grazie al movimento di numerosi soggetti che ci hanno aiutato. Mandello è sempre presente al nostro fianco, ci aiuta a completare i progetti che abbiamo in mente. Solo pochi mesi fa, per esempio, abbiamo depositato del materiale tecnico di soccorso al Rifugio Elisa e a fine anno lo faremo anche in Bietti. Scelta cruciale dal punto di vista dell’operatività perché gli operatori possono salire più leggeri senza barelle e corde, già sul posto, e agire più velocemente”.

Il sindaco Fasoli ha sottolineato l’impegno messo dagli operatori nel mantenere il presidio mandellese, la cui prima squadra è nata nel 1954, e il lavoro di soccorso che quotidianamente svolgono. E sul nuovo mezzo ha detto: “Non sarà solo al servizio di Mandello, ma anche di chi ci sta intorno”.

La vicinanza della popolazione, che ha donato a favore del mezzo, è stata riconosciuta anche da Anemoli: “Significa che il nostro sacrificio è evidente e che ciò che facciamo non passa inosservato. Avere questo fuoristrada ci farà svolgere il nostro operato nel miglior modo possibile. Belle anche le forti sinergie che si stanno creando con le Amministrazioni comunali, siamo contenti che continuino a sposare le nostre esigenze”.

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