Protagonista il fantomatico gruppo degli Alpinisti Anarchici che agisce nell’anonimato
Il Cai: “Ci eravamo attivati per la progettazione di un nuovo bivacco. Delusi e sconfortati abbiamo abbandonato il progetto”
BALLABIO – Sembra non esserci pace per il bivacco in cima al Monte Due Mani, struttura del Cai Ballabio e intitolata, forse è bene ricordarlo, a Locatelli, Milani, Scaioli, tre ragazzi morti a vent’anni sulla Cresta Segantini in Grignetta. Dopo ripetuti episodi di inciviltà, nonostante vari interventi di manutenzione sempre vanificati da chi, evidentemente, non ha rispetto per i valori della montagna, il Cai Ballabio aveva deciso di chiudere la struttura per le precarie condizioni igieniche, mettendosi al lavoro per dare un nuovo futuro alla struttura.
Subito, però, il sedicente gruppo degli Alpinisti Anarchici, forti dell’anonimato, ha cominciato a mettere in atto una lunga serie di dispetti nei confronti del Cai Ballabio guidato dal presidente Marco Anemoli, gruppo che vede minato il suo prezioso lavoro da persone che non sono in grado nemmeno di esprimere un pensiero, senza peraltro accogliere l’invito a un confronto pacifico e, soprattutto, faccia a faccia.
“Ecco cosa sta accadendo in seguito alla chiusura del bivacco in vetta del Monte Due Mani – hanno raccontato dal consiglio del Cai Ballabio -. Premettiamo che la chiusura è stata determinata da condizioni igienico sanitarie critiche (escrementi di animali, immondizia e degrado ovunque) e da problemi strutturali ormai evidenti e non dal piacere da parte del presidente e del consiglio in carica”.
“Ripercorrendo un po’ i fatti dobbiamo ritornare al 17 ottobre quando è stato comunicato che qualcuno aveva cercato di forzare a sassate la serratura e sul bivacco, oltre che sui cartelli segnaletici posti sul sentiero, erano stati scritti degli insulti indirizzati alla Sottosezione Cai Ballabio a firma di un fantomatico gruppo ‘Alpinisti Anarchici’. Il 6 novembre ci arriva un’altra segnalazione di scritte sul bivacco (sempre a opera della stessa mano) con probabile intrusione all’interno della struttura attraverso uno degli oblò di areazione. Il 17 novembre la stessa scena: scritte su uno degli oblò e un adesivo apposto dall’interno”.
“Il 21 novembre, fatto che riteniamo abbastanza grave, ci viene recapitato in sede un biglietto di auguri natalizio compilato ‘sapientemente’ in modo da camuffare la calligrafia, che riportava la scritta: ‘Avete aperto il bivacco idioti?” firmato Alpinisti Anarchici! Successivamente al biglietto il bivacco è stato ritrovato aperto e con la serratura smontata dall’interno. Detto ciò, come consiglio della Sottosezione Cai Ballabio non sappiamo a che gioco si voglia giocare ma ce ne tiriamo subito fuori! Denunceremo presso le forze dell’ordine e i vari organi competenti tutti i fatti qui riportati”.
“Per rispetto di chi in passato ha voluto e realizzato il bivacco, per il momento lo lasceremo aperto al pubblico declinando ogni responsabilità per ciò che possa succedere al suo interno o che possa essere conseguenza delle condizioni igieniche attuali. Se questo ‘gioco’ dovesse continuare potremmo giungere alla decisione irrevocabile di rimuovere completamente la struttura come annunciato in passato“.
La cosa più triste è vedere come azioni tanto meschine possono minare il lavoro di un’associazione che, con impegnato, è capace di dare tanto al nostro territorio: “Ci eravamo attivati per la progettazione di un nuovo bivacco e per la ricerca dei fondi necessari per la sua attuazione, ma sconfortati e delusi da quello che è accaduto abbiamo abbandonato il progetto e abbiamo deciso di non effettuare alcun intervento sulla struttura finché non ci accorgeremo che la mentalità degli attuali frequentatori della montagna non effettuerà una netto cambio di rotta”.