LECCO – “Non posso non esprimere profondo senso di indignazione e grande stupore per il grave processo di svilimento in atto ormai da qualche anno, di quello che un tempo fu un prestigioso riconoscimento internazionale, ossia il Premio Nobel. La notizia dell’attribuzione all’Unione europea del Premio in questione rappresenta un atto di una gravità inaudita, poiché sancisce, nei fatti, che le politiche vergognose, ipercentraliste, fallimentari, di rapina, senza alcuna legittimazione popolare condotte negli ultimi anni dalla lobby ristrettissima degli €urogerarchi che seggono all’interno della Commissione europea (un governo mai eletto o votato da alcuno, al pari di quello del professor Monti) sarebbero state ispirate da spirito di “concordia”, “amicizia” e “leale collaborazione” fra i Popoli del Vecchio continente. La situazione contingente di stretta fiscale, di espropriazione delle sovranità nazionali in favore di un Superstato unico europeo (che tanto ricorda l’Unione sovietica o il Terzo Reich di Hitleriana memoria), di cancellazione dei diritti dei lavoratori e delle più elementari libertà, fra le quali il diritto di voto (l’Italia continua ad esser commissariata da un esponente della massoneria internazionale legato ai poteri forti e ai banchieri) e il diritto di parola (i Popoli che osano ribellarsi alla tirannide comunitaria vengono minacciati di commissariamento immediato!), rappresentano un’involuzione vergognosa, antidemocratica e totalitaria di un’Unione europea lontana anni luce dall’esser Federazione di Popoli, anziché mostro che fagocita e distrugge ogni risorsa e ricchezza prodotta con fatica, spandendo miseria, morte e disperazione. Le recenti minacce del Vicepresidente del Parlamento comunitario Vidal-Quadras alla Catalogna, che ha avviato il processo di autodeterminazione da Madrid, con richiesta d’invio dell’esercito e dei carriarmati è il coronamento di un’azione sempre più drammaticamente pericolosa di una Ue allo sbando, che ha perso ogni ragion d’essere. E’ pur vero che qualche anno fa il Premio Nobel per la Pace venne attribuito anche ad Arafat che, senza voler calcare troppo la mano, mi pare fosse uno che col kalashnikov, i campi d’addestramento di formazioni paramilitari clandestine e gli attentati non faticasse ad andare a nozze, ma il senso del limite e della decenza, ogni tanto, potrebbero condizionare anche la vita e le azioni dei signori alla Corte del re di Svezia: per Dio! Mi auguro che l’anno prossimo non attribuiscano il Premio Nobel per l’Economia e la Finanza all’attuale premier italiano, giunto a tassare, proprio in questi giorni, persino le prestazioni sanitarie per i disabili (l’Iva passerà da 4% al 10%!) dopo aver costretto lavoratori e pensionati alla fame e aver devastato l’economia del Nord, che la secessione la sta facendo con la fuga in massa delle imprese all’estero! Si supererebbe oltremodo la già brutalmente violata decenza!”
Giovanni Pasquini
Presidente Commissione 5a (Cultura, Istruzione, Terzo settore) della Provincia di LECCO/LECCH
Consigliere provinciale, gruppo Lega Nord Padania