LECCO – “La legge prevede che i bilanci debbano essere approvati entro il mese di febbraio, perché tanta fretta e tanta impreparazione? Va bene che la maggioranza ha i numeri per fare quello che vuole, ma qua siamo oltre la decenza”.
La frecciata arriva dal consigliere di minoranza Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco), che denuncia: “Il bilancio preventivo 2018 doveva essere illustrato nel Consiglio Comunale dello scorso 22 dicembre, il 19 gennaio è termine ultimo per la presentazione degli emendamenti, il 29 gennaio approvazione in Consiglio del bilancio. Siamo all’11 di gennaio, il 19 scade il termine per presentare gli emendamenti e non abbiamo ancora in mano uno straccio di documento con entrate, uscite, capitoli di spesa, insomma un bilancio”.
Anghileri ha sottolineato: “Si tratta di uno degli atti più importanti dell’Amministrazione e già i tempi sono molto stretti per discutere ed emendarlo“.
Il consigliere ha quindi ricostruito i fatti: “All’inizio del Consiglio Comunale dello scorso 22 dicembre ci era stato comunicato che il bilancio non era pronto, e che sarebbe stato convocata una seduta per il giorno 8 gennaio, mantenendo però le altre date inalterate, tempi ancora più stretti per la discussione. Chiediamo più tempo e, bontà loro, ci garantiscono che il bilancio ci verrà consegnato il 29 dicembre. Il 3 gennaio il bilancio ancora non si vede, mandiamo una mail al Presidente del Consiglio Comunale chiedendo notizie: nessuna risposta, il 5 gennaio arrivano alcune slide che illustrano i titoli principali del bilancio, completamente inutili per entrare nel merito dei singoli argomenti”.
“Confidiamo quindi nel Consiglio dell’8 gennaio – prosegue Anghileri – vengono illustrate le slide ma del bilancio nessuna traccia. Il 9 gennaio iniziano o lavori delle commissioni, ci viene consegnata una lista della spesa con solo le uscite e non le entrate, un elenco di voci molto aggregate e generiche, tanto per fare un esempio c’è un milione di euro sotto il capitolo”altro”. Richiediamo con forza di essere messi nelle condizioni di potere svolgere seriamente il nostro compito, ci viene garantito che il giorno successivo ci verrano consegnati i “numeri”. Il 10 gennaio torniamo in commissione, di numeri nemmeno l’ombra, grande imbarazzo di assessori e dirigenti. Più che una riunione di Commissione sembrava una chiacchierata di quattro amici al bar ( rubo la battuta di uno dei presenti)”.
“Davvero incomprensibile l’atteggiamento di questa Giunta – ha concluso il consigliere – impedisce ai consiglieri di opposizione di svolgere qualunque compito“.