LECCO – “Le dimissioni di Bossi, così impreviste così improvvise e sofferte sono l’evento politico di questa settimana. Qualche riflessione non sarà inutile anche per imparare dagli avvenimenti.
La prima è che gli uomini sono tutti ugualmente fragili. Non c’è alcuna superiorità morale di una parte politica rispetto ad un’altra. Né della società civile rispetto alla politica. Dovremmo aver compreso questa banale verità dopo anni in cui un po’ tutte le forze politiche sono state coinvolte in eventi poco commendevoli. Dal Partito Comunista di ieri fino alla Lega di oggi, le realtà costruite dagli uomini sono tutte allo stesso modo soggette all’errore.
Da qui dobbiamo partire se vogliamo costruire un futuro diverso. Il catechismo ci impegnava a “fuggire le occasioni prossime di peccato”; la regola della saggezza cristiana può aiutare anche a correggere alcune storture.
Innanzitutto il problema dei soldi ai partiti. Troppo denaro non giustificato da spese conseguenti è la miccia più idonea a innescare malaffare e corruzione.
E poi la selezione del personale politico. La politica è un’arte (o mestiere se volete) dura, implica dedizione e sacrificio. Le posizioni si conquistano con il lavoro. In questa seconda repubblica troppi sono arrivati a posizioni importanti senza essersele guadagnate. Torniamo a carriere costruite giorno dopo giorno e sul campo. E poi riapriamo i partiti a partecipazione vera.
La debolezza dei partiti non è un bene per la società che ha bisogno di strumenti per consentire ai cittadini di contribuire al governo delle diverse istituzioni”.
Giulio Boscagli
Assessore regionale