Doppio intervento sui costi dei libri, “normali” e scolastici.
IL PREZZO DEI LIBRI
Il 20 luglio scorso, il Senato della Repubblica ha approvato il ddl Levi n.
2281-B sulla “Nuova disciplina del prezzo dei libri”.Confcommercio e ALI
hanno lavorato con grande impegno per questo risultato che tutela e rafforza
il ruolo delle librerie indipendenti. La nuova legge,in vigore dal 1°
settembre 2011, adotta una serie di provvedimenti a tutela del lavoro delle
librerie indipendenti, restituendo loro la possibilità di tornare a
competere sul mercato. Il provvedimento fissa la percentuale massima di
sconto al pubblico al 15% per chiunque venda al dettaglio,comprese le
vendite per corrispondenza anche nel caso di attività di commercio
elettronico, vieta le promozioni al dettaglio al di sopra della percentuale
detta, mentre, ad esclusione del mese di dicembre, consente le campagne
promozionali soltanto agli editori, distinte fra loro, non reiterabili nel
corso dell’anno solare e di durata non superiore ad un mese, con sconti
entro il 25% del prezzo di copertina. E’ prevista anche la facoltà dei
venditori al dettaglio di non aderire a tali campagne promozionali; viene
regolamentata la vendita alle biblioteche, archivi e musei pubblici (in
precedenza tali vendite non prevedevano alcun limite al ribasso del prezzo)
fissando una percentuale massima di sconto del 20%. La normativa
stabilisce,altresì, che alla vendita dei libri non si applicano le norme in
materia di vendite promozionali, di saldi di fine stagione e di disciplina
del settore della distribuzione commerciale; le operazioni di controllo
vengono effettuate dal comune ove eventualmente dovessero verificarsi degli
illeciti, che provvede all’accertamento e all’irrogazione delle sanzioni
previste dal provvedimento. Con l’entrata in vigore della legge Levi è anche
abrogato l’art. 11 della legge n.62 del 7 marzo 2001 sul prezzo fisso dei
libri.
Dunque, dal 1° settembre ci si dovrà impegnare, tutti insieme,
affinché la legge costituisca un primo passo verso il miglioramento delle
nostre professionalità. Ricordiamo infine che Confcommercio Lecco ha fatto
sì che la Regione Lombardia approvasse una mozione a sostegno della
defiscalizzazione della spesa per i libri scolastici. Provvedimento che
porterebbe un enorme beneficio alle famiglie e più tranquillità alle
cartolibrerie, che ogni anno devono rincorrere una concorrenza sempre più
spietata”.
di Fabio Lagiannella
presidente cartolibrerie
Confcommercio Lecco
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Le mani nelle tasche delle famiglie lecchesi. La crisi che i testi scolastici non vedono….
Ogni anno il Ministero fissa, giustamente, dei tetti massimi di spesa per i libri di testo per venire incontro ai bilanci cui devono far fronte le famiglie negli acquisti per i nuovi anni scolastici. Tetti non certo irrisori, mediamente tra i 200€ e 350€ a seconda di annualità ed istituti (un II anno istituto tecnologico è di 220 €, un V anno di Classico arriva a 320€), che detto nelle vecchie lire fa comunque una certa scena variando tra le oltre 400.000£ arrivando fino a 700.000£ a studente. Risulta evidente che su 2 o 3 figli diventa un esborso pesantissimo…
Posto che il tetto ministeriale è ritenuto il massimo sostenibile dalle famiglie è quindi auspicabile, se si volesse andar incontro alle esigenze economiche che si vorrebbe tutelare, che le varie scuole attestino i costi ben al di sotto della cifra limite.
Facendo un rapido giro sui siti internet delle nostre scuole la realtà e piuttosto diversa e la riassumo senza pretendere alcun carattere statistico o scientifico ma che ritengo già significativa per un problema sentitissimo che colpisce migliaia di famiglie lecchesi.
C’è chi semplicemente non rientra nel tetto. Ad es. all’Istituto Villa Greppi di Monticello le classi terze dell’indirizzo linguistico superano di 60€ il costo previsto e le quarte addirittura di 70 arrivando alla considerevole cifra di 355€ per un solo anno. Così come la III°A del Liceo Artistico Medardo Rosso che con i 265€ di spesa supera di 9 il limite.
A questi 2 semplici esempi di sforamento del tetto (se ne possono fare molti altri) si aggiunge però un nuovo elemento da considerare, il c.d. “libro consigliato” che non rientra nell’elenco dei libri da acquistare ma allo stesso modo riguarda spesso testi fondamentali. Tipici libri consigliati sono quelli di epica per i bienni o i Promessi Sposi e la Divina Commedia per i trienni che costituiscono un fondamento inderogabile dell’istruzione nostrana. Alcune sezioni che magari risultano per 10€ all’interno dei limiti, hanno poi in elenco decine di € di testi consigliati, una IV°C dell’amato Liceo Scientifico GB Grassi ha 50€ di libri consigliati, la III°A dell’Istituto Fiocchi arriva addirittura a 200€ (magari comprendendo testi realmente da non acquistare).
Si pone quindi un problema non da poco tra lo sforare, e di tanto, il “patto di stabilità” con le famiglie o rinunciare ad alcuni fondamentali aspetti della cultura e dell’istruzione del nostro Paese (soluzione inaccettabile). Molti risolvono la cosa con la speranza che in casa tutti abbiano una copia di Promessi Sposi e Divina Commedia, magari rimediando con la bruttezza di fotocopie raffazzonate dei singoli canti per singola lezione, ma è anche evidente che si corre il rischio di una formazione deficitaria se davvero non si utilizzassero. Risulta ancor più insostenibile il taglio dei Promessi Sposi in quanto le linee guida del Ministero chiedono programmi aderenti alla realtà ed al contesto in cui vivono gli studenti e certo tagliare Manzoni a Lecco ne è l’opposto…
Questo nonostante molti consigli di classe facciano i salti mortali per trovare la quadra tra costi e qualità dei testi e della didattica.
Sarà certo colpa dei tagli (accusa che va bene in ogni occasione) che oggi non permettono fornite biblioteche negli istituti (non ricordo che quando non c’erano i tagli peraltro mi abbiano mai fornito libri al Liceo), sarà ancor di più colpa delle case editrici che dietro il certo guadagno non smuovono nulla, sarà però anche ora di cercare nuove e diverse soluzioni che devono rendere efficaci i tetti imposti.
C’è chi ad es. a Villa Greppi per le proprie lezioni utilizza solo materiale trovabile sul web, così come si può prendere spunto dalle dispense universitarie, testi stampati in tipografia dal costo bassissimo (cosa che implica però una certa produttività da parte del docente) per alcune materie che non necessitano particolari diritti di stampa, così come è necessario incentivare il più possibile lo scambio di libri usati (lodevoli le iniziative di alcuni genitori in questo senso ma certo non sufficienti). Le soluzioni possono esser molteplici per compensare questa situazione, purché ci sia per lo meno la volontà di farlo tanto a livello nazionale,andando oltre il semplice tetto e trovando una via d’uscita con le case editrici prime responsabili del problema, quanto a livello locale con l’impegno di ogni istituto e del preposto Ufficio Scolastico.
Di sicuro, anche a Lecco, la situazione deve essere affrontata e risolta, soprattutto oggi in cui il nostro territorio affronta una crisi economica senza pari e le richieste di centinaia di euro per i testi scolastici risultano un onere eccessivo per le nostre famiglie.
Filippo Boscagli
Capogruppo PDL
Provincia di Lecco