LECCO – “Non è questo ovviamente ne il luogo ne lo spazio per analisi sulle elezioni che competono agli esperti, ai partiti e, come ormai tutti sostengono e attendono, al capo dello Stato per quanto riguarda il complesso quadro nazionale.
Mentre a Roma il mistero è fitto e si assisterà a manovre politologiche in assenza di numeri che permettano alla matematica di sposarsi con la politica, in Regione costato, con ovvia amarezza, che la vittoria di Attilio Fontana, al quale va il mio augurio come sindaco e presidente di Anci, è stata schiacciante e spiazzante, a dimostrazione che i giochi erano fatti prima delle elezioni ed era già consolidato l’orientamento dei lombardi, ai quali poco è importata l’improvvisa rinuncia di Roberto Maroni e che hanno semplificato il voto sposando quello regionale con quello nazionale.
Ma se sul piano nazionale in questa fase che minaccia di non essere breve prevale la logica degli schieramenti, su scala regionale si può già parlare di contenuti, che sono il terreno che più riguarda la nostra Amministrazione. A margine ricordo che il Partito Democratico resta il primo partito in città. Siamo nelle condizioni di assecondare quella spinta alla continuità e alle opere che abbiamo chiaramente indicato nel bilancio preventivo 2018. Le questioni aperte sono molteplici, anche quelle su fronte regionale (trasferimento della sede comunale, primo lotto del Bione, ostello, infrastrutture come la Lecco-Bergamo) e che come sempre si ispirano al principio della locale collaborazione istituzionale, al netto di vinti e vincitori!
Ai consiglieri regionali Flavio Nogara, Mauro Piazza e Raffaele Straniero, ai parlamentari del territorio Gian Mario Fragomeli, Paolo Arrigoni, Michela Vittoria Brambilla, Antonella Faggi, Roberto Paolo Ferrari e Giulio Centemero, agli altri eletti nel nostro territorio, Alessio Butti e Maurizio Lupi, l’augurio che facciano bene il loro lavoro e non usino il ruolo per fare improprie politiche sugli enti locali, ma rafforzino gli stessi perché ogni livello di governo ha bisogno di stabilità per il bene comune”.
Il sindaco Virginio Brivio