LECCO – “Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà a Milano e che avrà il suo momento più alto domenica 3 giugno con la celebrazione del Santo Padre, è un evento significativo per molti di noi. La presenza straordinaria del Papa nel territorio lombardo e la riflessione su un tema attuale e delicato come quello della “famiglia” offrono necessariamente lo spunto per interrogarci, anche come amministratori pubblici, sul ruolo che questa dimensione così rilevante della nostra società ricopre oggi, anche in relazione alle rapide mutevolezze dei tempi moderni.
Sul tema “famiglia”, proprio in preparazione a questo appuntamento mondiale, anche la città di Lecco ha avuto modo di confrontarsi e misurarsi grazie alla giornata “You Family” dello scorso 15 aprile, con momenti di festa e approfondimento promossi dal Decanato di Lecco e molte realtà, religiose e laiche, impegnate negli articolati settori del sociale. L’Incontro Mondiale delle Famiglie sta giustamente creando molte attese, al di là degli aspetti organizzativi, per i messaggi preziosi che porta tra noi.
Certamente è un fatto importante, e abbastanza raro, che il Santo Padre rimanga per così tanti giorni nello stesso luogo fuori dalla Santa Sede. Questa situazione, per coloro che credono, è motivo di gioia e anche di forte richiamo.
Come secondo aspetto, mi ha colpito l’elemento di mondialità che l’evento racchiude in sé e che consente di richiamare, all’attenzione di tutti noi, una dimensione sempre più internazionale della famiglia che già viviamo quotidianamente nelle nostre relazioni personali e, in molti, casi anche lavorative. Le tante famiglie provenienti da ogni angolo del mondo, che arriveranno a Milano, rappresentano la realtà di fusione tra popoli e culture che sempre più trova nella famiglia la sua massima, e anche più commovente, espressione. Una realtà con la quale ci dobbiamo confrontare in maniera positiva e accorta.
Il terzo aspetto, e forse anche il più importante, riguarda il valore che questo Incontro Mondiale deve rivestire soprattutto per coloro che, in questo momento, sono chiamati a servire le proprie comunità locali come amministratori pubblici.
Senza confondere il piano religioso e quello laico e senza lasciarsi trascinare da una facile retorica, questo appuntamento deve stimolare tutti noi a rendere sempre più concreto e positivo il sostegno e la vicinanza che le Istituzioni esprimono verso la “famiglia”. Un sostegno e una vicinanza che, spogliati da inutile demagogia, devono essere sempre più concreti e puntuali, anche per rispondere alle evoluzioni che la famiglia ha vissuto, e in parte subito, negli ultimi anni.
La prima sfida che abbiamo affrontato, quando siamo stati chiamati ad amministrare la Città di Lecco, è stata quella di voler contribuire, in maniera positiva, alla maturazione del concetto di “famiglia” non più e non solo come “utente” di servizi, ma anche e soprattutto come vero e proprio “attore sociale”. Il primo problema che ci siamo posti, dunque, è stato quello di coinvolgere le famiglie nelle decisioni più rilevanti per la comunità cittadina. È stato possibile perseguire questo obiettivo, che ancora è lontano dal suo pieno raggiungimento, attraverso un confronto continuo e franco con le famiglie, per arrivare alla definizione di scelte condivise, partendo proprio da quei settori (mondo della scuola, mondo dei diversamente abili, mondo delle associazioni,…) che coinvolgono direttamente le famiglie, soprattutto quelle più “deboli”.
Una seconda sfida, che ci appare quanto mai urgente, è quella di adattare ai tempi delle famiglie i tempi dei servizi. Da questo punto di vista a Lecco, anche grazie alla collaborazione di molte realtà pubbliche e private, abbiamo avviato alcune esperienze interessanti, come i moduli flessibili dei Centri estivi, l’apertura straordinaria di molti sportelli pubblici nell’ambito del Piano Territoriale degli Orari, la sperimentazione di un luogo di custodia e formazione dei più piccoli (Punto gioco “Floridò”) con orari e disponibilità innovative.
La terza sfida che la famiglia sta affrontando in questi ultimi decenni, e noi con loro, è quella di un ruolo sempre più importante, da valorizzare, dei nostri “nonni”. Persone in salute e con ottime capacità che, molto spesso, si occupano della cura e dell’educazione delle nuove generazioni, mentre i genitori sono impegnati in attività lavoratrice sempre più complicate. Anche su questo fronte, abbiamo raccolto l’esigenza di una sempre maggiore formazione e acquisizione di informazioni da parte dei protagonisti della “terza età”, con la necessità di essere aggiornati anche rispetto ai nuovi linguaggi imposti dalle tecnologie più moderne. È apparsa davvero interessante la proposta di corsi di formazione (ad esempio sui nuovi network) che il Comune di Lecco, in collaborazione con realtà del settore, sta presentando in città.
Da ultimo la sfida di riconoscere la famiglia come un luogo di incontro tra persone legate da sentimenti d’affetto che, a sua volta, necessita di altri “luoghi di incontro” dove confrontarsi con altre famiglie e altre esperienze di vita. Da qui la nostra volontà di rafforzare i momenti di coesione sociale, soprattutto nei quartieri di Lecco, all’interno dei quali poter mettere in relazione le persone, anche per il gusto semplice dello “stare insieme”. Allo stesso tempo di sostenere i complessi legami familiari, aiutando le persone con strumenti che possano essere utili e il più possibile adeguati. Un esempio che merita attenzione è il corso per le “nuove famiglie” che il Comune organizzerà a Lecco, insieme all’Asl e CELAF – Centro lecchese aiuto alla famiglia, per maturare rispetto ai tanti “nodi critici” che il mondo della famiglia vive ogni giorno.
Insomma, tante sfide per la famiglia che interrogano tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra società e rispetto alle quali il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, sia per chi crede sia per chi non crede, offrirà di certo l’occasione di riflessione e autocoscienza rispetto alle proprie responsabilità. Per me, e lo dico anche da Sindaco della mia amata Lecco, sarà certamente così”.
Il sindaco
Virginio Brivio