Gianni Beltrami responsabile XIX Delegazione Lariana CNSAS

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Gian Attilio Beltrami
Gianni Beltrami

“Dobbiamo dare priorità all’infortunato e alla sua sicurezza sempre e comunque”. Gianni Beltrami responsabile della XIX delegazione Lariana del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico prima di spiegare le procedure che portano alla decisione o meno di fare intervenire l’elicottero durante un intervento di soccorso in montagna, tiene a sottolineare la “regola” base d’azione.

“E’ necessario capire – prosegue Beltrami – che il nostro obiettivo principale è questo: la priorità dell’infortunato. E nel momento in cui veniamo chiamati dobbiamo agire nel più breve tempo possibile, efficacemente e in sicurezza. Sapete a cosa andiamo incontro se dovessimo sbagliare un intervento di soccorso?”.
Quindi Beltrami passa a spiegare le procedure che portano a richiedere o meno l’intervento dell’elicottero: “Le fasi sono queste: la richiesta di soccorso arrriva al 118 che la gira alla nostra Centrale Operativa. A quel punto l’aspetto sanitario viene valutato da 118 – Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) mentre quello tecnico dal nostro operatore che, sulla scorta delle informazioni che gli sono state date, deve capire come meglio intervenire. Fatto questo 118-Areu e Soccorso Alpino si confrontano e arrivano a una decisione condivisa che viene messa in atto. Se sotto l’aspetto prettamente tecnico l’operatore ritiene necessario l’utilizzo dell’elicottero, ne fa richiesta ed è poi il 118-Areu che lo manda. Stessa cosa fa 118-Areu per l’aspetto sanitario. Questo è quanto avviene”.
Nel caso specifico di sabato scorso il responsabile della XIX delegazione Lariana del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino non ha dubbi: “L’operatore che ha fatto richiesta dell’elicottero a mio avviso ha agito con buon senso. Avendo ben 5 persone da soccorrere tra le quali, questo non si è detto, un ferito colpito alla testa da sasso e poi ricoverato per un controllo all’ospedale Manzoni di Lecco, era necessaria un’azione rapida e sicura. Vista la quota e la situazione era impensabile raggiungere i 5 ragazzi via terra con una squadra attrezzata perchè ci voleva troppo tempo. Quindi chi ha fatto la valutazione ed ha richiesto l’intervento dell’elicottero a mio avviso l’ha fatta in modo corretto ed ha risolto velocemente e in massima sicurezza la situazione”.
Facendo poi riferimento alla lettera scritta da due membri del soccorso, critici nei confronti dell’utilizzo dell’elisoccorso, Beltrami risponde: “Se in zona c’era un nostro uomo disponibile, benissimo, ma in questo caso serviva altro. La priorità non è l’aspettativa del volontario ma la sicurezza dell’infortunato”.
Quindi conclude ammettendo: “Che poi ci sia gente che abusa di questo servizio e va in montagna non attrezzata, è vero. Noi, come Soccorso Alpino, da tempo cerchiamo di sensibilizzare e responsabilizzare le persone, ma nel frattempo il nostro compito è quello di andare a prendere chi è in difficoltà. Giunta la chiamata di Soccorso alla Centrale Operativa da quel punto in poi la responsabilità è nostra e dobbiamo intervenire nel modo più efficace possibile secondo precisi canoni di azione. Che poi ci sia un’ignoranza latente è evidente. Un esempio? C’è gente che richiede il nostro intervento di notte e quando arriviamo a prenderli ci chiedono perchè non ci siamo mossi con l’elicottero! E questo la dice lunga sulla preparazione di alcune persone…”.