LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Le tensioni sociali nelle piazze, la chiusura continua di fabbriche anche nella parte più produttiva del paese , l’aumento della CIG e dei disoccupati, la mancanza di reddito e di lavoro in sempre più ampie fasce della popolazione sono problemi che un Governo dovrebbe affrontare come vera priorità . Questa situazione è drammaticamente sotto gli occhi di tutti, ad eccezione dei tecnici, che continuano imperterriti nel solco della politica berlusconiana , di non favorire l’unità delle parti sociali, unità indispensabile in questa situazione al fine di risalire la china.
Solo un Governo miope può pensare che l’articolo 18 sia il problema che osta allo sviluppo del paese. Non rendersi conto che con una riforma delle pensioni Fornero che verrà ricordata come il disastro, accompagnata dalla diminuzione degli ammortizzatori sociali, il mix è micidiale. Tanto più che non abbiamo ancora visto alcuna politica a sostegno del reddito e tesa a creare lavoro. Carenza di lavoro che raggiunge oggi percentuali rischiosissime per la tenuta democratica .
Occorre stabilire in primis quali sono le priorità per ricominciare a risollevare questo paese e se la disponibilità di risorse è limitata , come continua a ripetere il governo, allora a maggior ragione le risorse vanno destinate a chi oggi non ha nulla. Qualche spiraglio in questo senso è contenuto nella legge di stabilità oggi in votazione alla Camera, ma non basta. Ricordo che quanto contenuto è solo frutto del lavoro parlamentare perché dal governo non era stato previsto nulla. Ora invece è orientata sul sociale e in grado di ridurre la pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa. Una risposta alle condizioni sociali più disagiate, un passo avanti sul problema degli esodati ma che ancora non è stato risolto definitivamente.
Al Senato occorre proseguire nel miglioramento, soprattutto a favore del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Diversamente Monti ci spieghi in che modo potrà ripartire la domanda interna e come ha intenzione di fronteggiare la crescente tensione sociale. Mi auguro che il Governo dimostri davvero di non essere miope, perchè non è firmando un accordo, seppur con buoni intenti, che si risolve il problema della produttività. Occorre che il Governo assuma responsabilmente scelte e azioni politiche tracciando percorsi unitari”.
On. Lucia Codurelli – Commissione Lavoro