Anche in provincia di Lecco, nella giornata di sabato 10 marzo 2012, gli uffici postali hanno subito rallentamenti e blocchi con la conseguente rabbia dei cittadini infuriati e lo sconforto degli impiegati.
Il sistema informatico si è completamente bloccato intorno alle ore 12.40 circa, al momento delle chiusure delle contabilità degli uffici ed al termine dell’orario di lavoro.
La consueta responsabilità di impiegati e direttori (nonostante lo sciopero delle prestazioni straordinarie indetto da Cisl, Uil, Confsal e Ugl) ha consentito, fra enormi difficoltà e rallentamenti, di ultimare le operazioni di chiusura contabile ampiamente dopo il termine dell’orario di lavoro.
Il problema è nazionale ma fortemente sentito nella nostra provincia: il nuovo sistema informatico, costato oltre 30 milioni di euro, doveva velocizzare le operazioni ed agevolare la contabilità interna. Invece, in quasi un anno dalla sua introduzione, si è rivelato un sistema che penalizza e fa infuriare i cittadini, lasciando gli impiegati ed i direttori nello sconforto; il tutto nell’assordante silenzio dei superiori vertici aziendali.
Dal mese di giugno 2011 il sistema non ha mai ripreso a funzionare a pieno regime e con la dovuta affidabilità, tant’è che sono aumentati gli ammanchi di cassa, anche di consistente entità e spesso inspiegabili, e nemmeno possono essere riscontrate tutte le operazioni effettuate agli sportelli. A pagarne le spese sono i lavoratori e gli utenti.
Intanto l’Azienda non trova di meglio che mettere pezze su pezze per tentare di nascondere tutto e fare in modo che dall’esterno non si sappia nulla, mentre incalza ai limiti della liceità i propri dipendenti perché perseguano obiettivi di raccolta finanziaria sempre più consistenti, incurante del perdurante stato di crisi.
Antonio Pacifico
Segretario generale Slp Cisl Lecco