“Non per solidarietà verso l’amico Mario Tavola ma per convinzione personale e politica la linea che il mio partito a livello cittadino continuerà a portare avanti in merito alla vicenda del Testamento biologico è sempre la stessa . Oggi più che mai siamo convinti che ‘ Il pensiero binettiano’ ha prevalso, ci riteniamo soddisfatti per la mancata approvazione della Proposta di delibera concernente “Istituzione del Registro telematico e/o cartaceo delle disposizioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari –Testamento biologico” presentata ai sensi dell’Articolo 21 dello Statuto del Comune di Lecco firmata da 1119 cittadini. A questo punto oggi questa nuova polemica la reputiamo , stucchevole e anche ideologica e con fermezza in oltre consideriamo inutile la proposta del PD che prevede l’ istituzione di un percorso che possa garantire l’avvio delle procedure per la nomina dell’Amministratore di sostegno per i cittadini lecchesi che intendano avvalersi di tale tutela in campo sanitario e non solo, anche perché il rischio di far passare in modo surrettizie forme diverse di legittimazione di richieste eutanasiche è molto alto . Ma se poi questa amministrazione proporrà e voterà il registro per l’ amministratore di sostegno o qualsiasi altra proposta alternativa , deve sapere che avrà sempre contro una forza politica extra consigliare che non smetterà mai di precisare che tale registro in mancanza di una legge nazionale è inutile e se la Giunta comunale proprio vuole tenere questo registro si impegni a garantire che solo la sua coerenza con la Legge ne potrà garantire l’applicazione. Tutte le dichiarazioni , le prese di posizione fatte in questi giorni e che si faranno in futuro , rischiano solo di strumentalizzare un tema delicato e che merita un attenzione intelligente e non ideologica. Tenendo presente che Lecco è la patria di Eluana e quindi richiede una delicatezza estrema sul piano della comunicazione pubblica delle scelte a questo punto se proprio vogliamo aprire un dibattito facciamolo su tre punti concreti: a) Fare un censimento di quanti pazienti sono in stato vegetativo; b) Valutate in che condizioni e che bisogni hanno; c) Fare un piano di intervento di supporto a loro e alle loro famiglie”.
Gianfranco Rota
(Responsabile Prov. UDC Famiglia e politiche Sociali)