Le materne non statali sono da sempre un patrimonio della città di Lecco. Moltissime di queste hanno storie secolari, radicate nella tradizione dei nostri rioni, altre nascono dall’iniziativa di famiglie e associazioni che negli ultimi decenni si sono rimboccate le maniche per rispondere all’esigenza educativa a cui gli enti comunali e statali non erano in grado di dare risposta.
Tanto che nascano dai genitori, quanto da Parrocchie e Associazioni, le Scuole dell’Infanzia lecchese sono un bene pubblico di indiscutibile valore: garantiscono un servizio pubblico che l’Amministrazione Comunale non è in grado di sostenere e si assumono la responsabilità del compito educativo non solo in forma esemplare e riconosciuta dalle famiglie ma, addirittura, facendo risparmiare le stesse Istituzioni. Com’è noto infatti un bambino inserito in un ente paritario ha costi decisamente inferiori a quelli negli istituti statali.
Proprio per questo stupisce e rammarica l’ipotesi di un taglio che il Comune di Lecco si accingerebbe ad effettuare alla Convenzione nata, decenni orsono, non per fare un favore alle Scuole Materne non statali ma per sostenere le famiglie nel compito educativo, scegliendo di non accollare al Comune stesso l’onere della costruzione di altre Scuole Materne con tutti i costi che ne sarebbero derivati per la realizzazione, la manutenzione e la gestione delle stesse.
Ricordiamo che le 16 Scuole Materne non statali di Lecco accolgono più di 1000 bambini che, altrimenti, sarebbero dovuti restare a casa.
Sarebbe facile polemizzare con questa Amministrazione Comunale che, in campagna elettorale aveva assicurato di voler “garantire continuità e qualificazione della convenzione in atto con il sistema delle scuole materne paritarie“.
Siamo ben consci del fatto che non è certo un periodo roseo per i bilanci delle istituzioni, è fondamentale però decidere e sostenere le priorità per garantire alle famiglie risposte ai bisogni di oggi. Possibile che di fronte alla crisi il Comune si possa permettere di chiedere sacrifici alle famiglie? Possibile che di fronte a problemi di cassa vengano chiesti più sforzi a chi dovrebbe essere invece più tutelato?
Durante il dibattito in Commissione abbiamo sollevato contrarietà al taglio del servizio ma, con spirito costruttivo, abbiamo anche voluto fare proposte per andare incontro alla necessità di razionalizzare tutte le spese senza perdere di vista il valore centrale della famiglia e, in particolare abbiamo chiesto l’applicazione degli stessi criteri applicati ad altri servizi per la prima infanzia.
In primo luogo è fondamentale iniziare a definire le rette in base all’ISEF (quoziente famigliare) introdotto nel 2009 per le rette dei nidi comunali e non al semplice ISEE che non tiene sufficiente conto del carico familiare, tanto più per le famiglie numerose.
Allo stesso modo, abbiamo chiesto che il Comune di Lecco si faccia carico dei costi dei bambini lecchesi e, pur consentendo l’accoglienza di bambini provenienti da altri comuni, non se ne accolli i costi che dovrebbero invece essere sostenuti dai comuni di provenienza (così come accade per i nidi).
Chiediamo inoltre che il criterio di calcolo sia basato sul costo bambino e non in forma forfettaria, onde evitare squilibri di gestione.
Vogliamo infine che il sostegno ai bambini disabili e alle loro famiglie sia all’altezza delle necessità.
Questa è la sussidiarietà che invochiamo.
In questi giorni il VI rapporto Sussidiarietà descrive approfonditamente e con esperienze concrete come l’unica vera risposta ai bisogni dei cittadini delle nostre città in un periodo di crisi citando il pres. Della Fondazione Sussidiarietà Vittadini “occorre invertire la tendenza a un nuovo statalismo degli enti locali, di destra e di sinistra, che non capiscono come un euro speso per supportare una realtà sociale siffatta si moltiplica come il talento in mano al servo operoso della parabola evangelica. C’è speranza che le forze politiche, certi giornalisti e certi studiosi scoprano che se no il re (e il popolo) rimane nudo?”.
C’è questa volontà a Lecco?
Filippo Boscagli – Angela Fortino
Consiglieri comunali PDL