“Era il lontano 12 settembre 2011 il Consiglio Comunale si arroventava. Il tanto e atteso e discusso ordine del giorno sulla proposta di deliberazione concernente l’ ‘Istituzione del Registro telematico e/o cartaceo delle disposizioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari – Testamento biologico’, si concludeva con il voto contrario di 28 consiglieri, tra i quali anche quelli che avevano precedentemente sottoscritto il documento. La protesta delle associazioni infervora così gli animi di quelli che avrebbero voluto vederlo attuato (forte segnale politico), quelli che invece soddisfatti del risultato si sentivano compiaciuti del voto espresso, e poi c’erano quelli che, angustiati e tormentati, esprimevano voto contrario per servilismo politico e, giustificando la palese scorrettezza verso tutti quei cittadini, 1119 per la precisione, che firmarono la proposta di delibera, dissero: “E’ per questo motivo che abbiamo intrapreso la scelta di proporre un documento per l’attuazione dello strumento dell’Amministratore di sostegno” . Peccato che l’amministratore di sostegno non ha nulla a che fare con il testamento biologico: il primo lo prevede già per legge, il secondo rappresenta una autodeterminazione dell’individuo, ma la legge non lo prevede. Ma dove è finita la famosa proposta (del PD, ndr) tanto esaltata in quei giorni ? ”. Ogni scusa è buona, per scongiurare ogni vero cambiamento e azionare meccanismi gattopardeschi che, fingendo di cambiare tutto, alla fine lasciano le cose come stavano. Succede sempre così, in Italia, finte rivoluzioni senza epurazioni, all’insegna del garantismo e del trasformismo: ci si ingegna per riempire il vuoto con finte novità, magari più presentabili, gradevoli, soprattutto “sobrie”, che intontiscano la gente illudendola che qualcosa cambi, mentre nella sostanza tutto rimane come prima. La manovra “Salva Italia” è esemplare: quelli che andavano a cavallo continueranno ad andare a cavallo, e quelli che andavano a piedi continueranno ad andare a piedi. Per giunta, a piedi nudi”.
Ezio Venturini
Capogruppo Consigliare IDV Lecco