La Lega oggi non paga solo per le proprie scorrettezze, se fosse per quelle avrebbe dovuto già da anni dissolversi . Indifferente alle pur evidenti contraddizioni, il Carroccio si è mosso tra Roma e la Padania, usando le istituzioni nazionali, puntando su valori come identità, radici, autoctonia, proponendo l’immagine di un popolo nuovo, antico e reale nelle retoriche adottate fuori da qualsiasi oggettiva analisi storica. Con abilità e spregiudicatezza la Lega ha saputo proporsi come paladina dell’antipolitica, proprio facendo politica:delegittimazione della classe politica tradizionale, vista come corrotta e dissipatrice; ridefinizione del disagio della gente, indirizzando le colpe su fattori esterni, come, per esempio, gli immigrati o la violenta protesta contro l’eccessiva pressione fiscale. La Lega sta pagando oggi la sua opposizione al Governo. E’ come un regolamento interno di conti: Casini non ha pensato di dimettersi neppure quando Cuffaro è finito in carcere, Penati e del Sistema di Tangenti Lombardo non se ne parla ormai più, Rutelli nega di essere coinvolto e nessuno dice ormai più nulla, Berlusconi è isolato e soddisfatto dopo aver avuto la prescrizione nel processo Mills e l’annullamento della condanna a 7 anni di Dell’Utri dalla Cassazione, Alfano, Bersani e Casini si genuflettono ormai al Dio Monti e prendono solo ordini non pensando più allo sviluppo del Paese e neppure ai diritti dei lavoratori, l’importante e salvarsi da qualche futura inchiesta e se questo costerà qualche voto di fiducia incondizionato lo faranno certamente.
Ezio Venturini
Capogruppo Consigliare Italia dei Valori