LECCO – “Il delicato rapporto tra pubblico e privato è tornato al centro del dibattito cittadino, ma la soluzione di questa complessa equazione non è per nulla di facile soluzione. Inoltre, non giova certo rimpallarsi le responsabilità e chiamare in causa il Comune come un comodo San Sebastiano.
Riserverei le frecce per centrare l’obiettivo di come dotare la città di strutture che ne determinino lo sviluppo e la crescita, nei vari segmenti che compongono un completo e concreto progetto urbano.
Di tanto in tanto si levano voci legittime, a volte sotto forma di sollecitazione, a volte di semplicistica rivendicazione, scordando che non è alzando la voce che si portano a casa i risultati. Ho tra qualche difetto il “vizio” dell’ascolto e, al di là delle apparenze, preferisco analizzare singole questioni e dossier piuttosto che aggredire i problemi a testa bassa. Sono disponibile e intenzionato a dare un ritmo nuovo all’Amministrazione, ma, e lo dico senza polemiche, mi piacerebbe che piovessero sulla mia scrivania sì proposte, progetti e idee, ma magari supportate dalla volontà di “contribuire” a realizzarle.
Il Comune non fa la questua e gli imprenditori non devono fare i mecenati, il rapporto tra pubblico e privato deve essere improntato alla reciproca autonomia e al rispetto dei ruoli e dei compiti.
Tuttavia occorre in fretta trovare modalità sbrigative per passare all’azione. Non vorrei ritrovarmi, e lo dico a me stesso per primo, nelle condizioni di invocare il solito “tavolo” delle consultazioni, mentre gradirei arrivare al “tavolo” delle decisioni, delle scelte, della concretezza per dare forma e spessore al futuro della nostra città”.
Il sindaco Virginio Brivio