Dervio. In Consiglio Tari e lavori pubblici. Scontro sul tema dei rifiuti

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Stefano Cassinelli

In Comune a Dervio discusse le novità sulla Tari e il piano Triennale delle Opere pubbliche

Minoranza all’attacco sulla biblioteca chiuse e sul costo della raccolta rifiuti

DERVIO – Dal Consiglio comunale di Dervio sono arrivate importanti novità per i cittadini. Una prima riguarda la Tari con la detrazione portata all’80% per le frazioni montane.

“Era nel programma elettorale – ricorda il sindaco Stefano Cassinelli che aggiunge –
le attività produttive che durante il periodo Covid sono rimaste chiuse, come prevede una norma, invece avranno uno sconto pari al 25% sulla quota variabile e 9,05% per quelle che hanno aperto entro il 14 aprile”.

Sul fronte dei lavori pubblici invece sono messi nel Piano triennale delle opere pubbliche 460mila euro per la realizzazione della messa a norma sismica delle scuole medie, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’adeguamento igienico sanitario. Sono previsti anche lavori per la messa in sicurezza delle pareti rocciose alla Balma e per il reticolo idrico nella zona di Castello per un totale di 300mila euro a seconda del contributo richiesto al ministero.

Entro il 15 ottobre prenderanno il via anche una serie di lavori di asfaltatura e rifacimento di tombinatura, in primis via alla Folla, che è in condizioni pessime, sarà poi sistemato l’acciottolato nella piazza di Corenno Plinio, sarà fatta in porfido l’area antistante l’ufficio postale e sarà rifatta la pavimentazione e la tombinatura di un importante tratto di via Monastero.

“Inoltre, nei prossimi giorni – spiega il sindaco – in orario extra scolastico, per venire incontro alle richieste delle famiglie e degli insegnanti, verrà abbattuto un muro tra due classi alle medie così da creare uno spazio più idoneo a ospitare le lezioni. L’aula attualmente in uso è a norma per il Covid, ma oggettivamente non ci sono le migliori condizioni per questo è stato deciso di intervenire in accordo con la dirigente scolastica”.

Interrogazione della minoranza sulla biblioteca

Infine il gruppo di minoranza ha presentato una interrogazione urgente per chiedere di riaprire all’accesso del pubblico la biblioteca che ora opera con le precauzioni anti Covid.
“L’interrogazione, che non è stata presentata come prevede il regolamento ed è da considerarsi priva di urgenza – ha commentato Cassinelli – non ha tenuto conto dell’impegno e l’attenzione a favore della biblioteca da parte di questa Amministrazione che è stata una delle prime in provincia a creare le condizioni di sicurezza per riprendere il servizio durante l’emergenza e in questo stesso consiglio comunale ha comunicato l’acquisto di 5.000 euro di libri proprio per la biblioteca comunale”.

“Non possiamo però dire se e quando la biblioteca riaprirà completamente al pubblico, perché purtroppo il Sindaco non ha voluto rispondere durante il Consiglio a questa interrogazione – ha replicato la minoranza – per la quale sarebbe bastato illustrare i progetti dell’Amministrazione rispetto al ripristino, nella sua completezza di un servizio così importante per la collettività e che in passato aveva visto ben altra considerazione da parte delle ultime amministrazioni. Ha invece dimostrato ancora una volta di avere una singolare idea di democrazia che non considera le proposte costruttive che provengono dai consiglieri comunali, e di questo purtroppo ne prendiamo atto per l’ennesima volta”

“Rifiuti più cari”

La minoranza ha denunciato anche l’aumento del costo totale del serivizio di raccolta rifiuti “di oltre 48 mila euro, pari ad un incremento del 14,2% rispetto all’anno precedente, anche a seguito di alcune scelte della nuova Amministrazione. I costi variabili del servizio sono aumentati in un anno addirittura del 46%. Abbiamo votato contro il piano finanziario nel suo complesso invitando l’amministrazione ad intervenire per evitare futuri aumenti dei costi di questo servizio nelle stesse proporzioni di quest’anno. Con le regole in vigore fino allo scorso anno le bollette della tassa rifiuti avrebbero quindi dovuto subire un rincaro del 14%, ma in soccorso dei contribuenti è arrivata una norma del governo che limita l’incremento annuale ad un massimo del 2%. Il Comune dovrà così ricorrere alla fiscalità generale per incamerare le risorse necessarie a pagare la parte restante di questo aumento di costi, il che, tradotto in parole povere, significa che tale aumento verrà pagato comunque dai cittadini sotto altre forme”.