LECCO – “La tragedia del ponte Morandi, al di là delle molteplici implicazioni d’ordine umano, giudiziario, amministrativo, tecnico, e infine politico, ha suscitato commozione in ciascun italiano, accentuata dalla consapevolezza che ognuno di noi su qualche ponte prima o poi ci passa.
E a me, Sindaco, ha immediatamente suggerito un esame di coscienza, perché anche a Lecco il patrimonio pubblico richiede attenzione, vigilanza, manutenzione. Senza contare la furia della natura, come quel sabato grasso del 1969 quando sette persone persero la vita alla Casa del Sole, travolta da un enorme frana del monte San Martino. Un monte che ora è monitorato continuamente in collaborazione con il Politecnico e che è stato ingabbiato e dotato di valli paramassi; lo stesso monte proprio in questi mesi è oggetto di un primo lotto di lavori di messa in sicurezza da parte del nostro settore lavori pubblici, con un co-finanziamento di Regione Lombardia. Voglio anche ricordare gli edifici, scuole in primis, che presto ospiteranno i nostri ragazzi per il nuovo anno scolastico.
Su questo versante posso assicurare che la mia attenzione è sensibile e attiva e che le opere di manutenzione sono “silenziose” e non si guadagnano “giustamente” né titoli di giornali né tanto meno il taglio del nastro. Preservare, tutelare e migliorare il patrimonio della comunità è un dovere fondamentale sul piano etico prima ancora che su quello politico. Segnalo, per uscire dalle considerazioni astratte, il rifacimento nel recente passato del ponte “Badoni” sul sovrappasso ferroviario all’inizio di Corso Matteotti, il consolidamento della struttura portante di Viale Dante a copertura del torrente Caldone e il prossimo avvio del cantiere di via Ghislanzoni per il ripristino in sicurezza della scuola più capiente e storica della città. Continueremo infine le verifiche e il monitoraggio di viadotti e ponti di nostra competenza, cominciati anni fa con il ponte Azzone Visconti più conosciuto come “Ponte Vecchio”.
Sono in gioco cifre rilevanti rispetto al bilancio del Comune, ma sono certo che alla fine di questo mandato consegneremo all’intera città e alle giovani generazioni un patrimonio consolidato e non fragile, grazie ad interventi che magari non portano immediatamente consenso, ma che ci lasciano dormire con la coscienza tranquilla, proprio di chi sa di aver compiuto nient’altro che il proprio dovere.
Mi piace infine ricordare come questa politica orientata sull’esistente si deve poi saldare con le nuove opere, con gli investimenti mirati e necessari, nella prospettiva di una città destinata a crescere e che magari potrebbe trovare, oggi e domani, una più stretta collaborazione tra pubblico e privato (penso ad esempio al project financing del Centro Sportivo Bione che sarà attivato nei prossimi mesi), premessa e condizione necessaria per costruire le opere future e per intervenire laddove, a Lecco, come altrove, il provvisorio rischia di diventare permanente”.
Il sindaco Virginio Brivio