Dopo quindici anni di presenza in aula, il movimento civico non sarà più rappresentato in consiglio comunale
Intervista a Corrado Valsecchi: “Nessun rimpianto. Siamo stati riconosciuti e riconoscibili forse come mai è successo a un sodalizio civico in città”
LECCO – La notizia è stata annunciata lunedì sera in consiglio comunale: Appello per Lecco non sarà più presente tra i gruppi consiliari. Corrado Valsecchi, protagonista fin dall’inizio di questa esperienza civica, ha deciso di proseguire il suo percorso con il Gruppo Per Lecco al fianco di Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri, in onore dell’alleanza sancita nei giorni scorsi a supporto di Mauro Fumagalli, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali con i gruppi Appello per Lecco, Partito Insieme, Azione e Gruppo per Lecco.
In questa intervista Valsecchi spiega le ragioni del passaggio e riflette sul futuro del civismo a Lecco.
Si aspettava che l’esperienza di Appello per Lecco si chiudesse così, senza più rappresentanza diretta in consiglio?
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Fa parte della nostra vita ed è bene avere sempre in testa questa consapevolezza per non cadere in tentazioni di delirio di onnipotenza che spesso è la sindrome che affligge i nostri politici. In ogni caso Appello per Lecco non muore come organizzazione politica, sociale e culturale. Semplicemente torniamo al nostro ruolo originario di associazione.
C’è amarezza o piuttosto la soddisfazione di aver chiuso un ciclo coerente?
Nessuna amarezza, tanta consapevolezza per consentire di aprire un nuovo ciclo. Oggi in tanti mi hanno chiamato per ringraziare me e gli amici di Appello per Lecco per quanto a livello istituzionale abbiamo fatto in questi 16 anni, per la città, senza risparmiarci. Nessuno di noi è un professionista della politica, siamo tutte persone che lavorano o hanno lavorato sodo principalmente nel privato, ma anche nel pubblico con lo sguardo però sempre rivolto al bene comune.
Viene da dire “la fine di un’epoca”: cosa resta oggi del progetto civico che avevate lanciato nel 2010?
Per la verità Appello nasce a casa mia nel 2009, un gruppo di amiche e amici messi intorno al tavolo da me, Rinaldo Zanini, Anna Riva e Nicola Pontiggia durante il commissariamento della sindacatura di Antonella Faggi. Ci siamo guardati in faccia e con la benedizione di Guido Puccio che stese il primo appello ai cittadini abbiamo deciso che non potevamo restare a guardare passivamente la decadenza della nostra città. Sarebbe stato, per noi cittadini attivi, ma un errore imperdonabile. Non abbiamo rimpianti, resta tutto ciò che di buono abbiamo fatto ed è stato sotto gli occhi di tutti. Siamo stati riconosciuti e riconoscibili forse come mai è successo a un sodalizio civico che ricordo è stato il più longevo, sul piano istituzionale, della città di Lecco.
Ritiene che a Lecco ci sia ancora spazio per esperienze civiche autonome, oppure la politica si è ormai polarizzata nei partiti tradizionali?
La polarizzazione è, a mio giudizio, una iattura. La polarizzazione avuta con il sistema maggioritario ha incancrenito il sistema democratico, rendendolo più vulnerabile; lo si vede dalla mancanza di partecipazione al voto che ormai ha raggiunto livelli di allarme. Il Civismo non è un modo di fare politica, per me, ma è la migliore politica quella che si occupa di cose concrete, dei bisogni, delle cose delle esigenze e aspettative della comunità. Il Civismo non antepone l’interesse di partito sulla comunità, ma rovescia questo concetto di politica “tossica”.
La sua adesione al gruppo Per Lecco rappresenta una continuità o una rottura rispetto alla storia di Appello per Lecco?
Assoluta continuità con un gruppo affiatato che non si è mai perso e disperso. Appello per Lecco è un valore della comunità lecchese e, ripeto, continuerà ad esistere come movimento politico e culturale sotto l’abile conduzione del dott. Rinaldo Zanini. Io l’avrò sempre come punto di riferimento. L’ingresso nel gruppo di “Per Lecco” deve solo essere visto come transitorio per la comunanza di intenti, ma, a breve, il gruppo con i tre consiglieri prenderà il nome che il raggruppamento politico e civico composto, per il momento, da Appello, Azione, Insieme e Per Lecco si darà a sostegno del candidato sindaco Mauro Fumagalli per una vera e autentica offerta di alternativa al bipolarismo di destra e di sinistra.
Cosa l’ha spinta ad entrare in Politica e fondare Appello per Lecco?
La passione per la cosa pubblica, il desiderio di fare qualcosa di utile per gli altri. Vengo da una famiglia di operai che mi ha insegnato il valore della solidarietà e della reciprocità comunitaria. I miei genitori sono stati gli educatori principali e di questo sarò sempre grato ad entrambi. Poi ho avuto la fortuna di avere una moglie che ha sempre assecondato questa mia vocazione all’impegno anche se sottraeva tempo prezioso alla famiglia. Ho fatto il sindacalista, fondato, con altri amici, Les Cultures, sono attivo in una cooperativa sociale di persone con disabilità, anche questo è un modo concreto di fare politica.
Guardando indietro, qual è stata la più grande soddisfazione politica o amministrativa di questi anni?
Dal punto associativo sicuramente l’impegno di Appello per Lecco nella valorizzazione dell’Isola Viscontea che ha impegnato oltre 120 volontari, il restauro dei compendi monumentali del San Nicolò, dell’abate Antonio Stoppani e di Alessandro Manzoni, tutti interventi promossi con il contributo dei sostenitori della nostra associazione. Sul versante istituzionale sono tante le opere di cui vado orgoglioso, ma sentimentalmente ricordo con affetto la sistemazione dello stadio Rigamonti Ceppi con il prezioso ausilio di oltre 100 richiedenti asilo che per una intera estate hanno donato la loro attività gratuitamente alla rinascita dello stadio.
C’è qualcosa che, col senno di poi, avrebbe fatto diversamente?
Beh chi amministra non è un “apprendista stregone”, errori sicuramente ne avrò fatti, ma piangere sul latte versato non ci darà la possibilità di rimediare. Sono arrivato in ritardo a capire la mancanza di lealtà nei nostri confronti da parte del PD, ecco questo è un capitolo che mi addolora ancora oggi.
In quali momenti secondo lei Appello per Lecco ha inciso davvero sulle scelte della città?
Mio padre mi diceva sempre “Corrado nella vita non cercare di vincere, ma cerca sempre di fare la differenza”. Appello per Lecco è stato un formidabile veicolo in questi 16 anni meravigliosi, dove la mia gratitudine va a tutti i simpatizzanti e sostenitori, per avermi consentito di rispettare il valore di questo consiglio paterno. Per tre consiliature abbiamo fatto vincere il centrosinistra che prima della nostra presenza sullo scenario politico non aveva mai “toccato palla”. Siamo entrati in campo e abbiamo fatto la differenza.
La vedremo ancora in prima linea alle prossime elezioni o pensa sia tempo di un passaggio di testimone?
Adesso il timoniere sarà Mauro Fumagalli, persona sulla quale stiamo investendo e alla quale, senza indugi, daremo il nostro supporto politico ed elettorale. Se lui mi chiederà di essere in lista per rafforzare il consenso elettorale, anche per un atto di gratitudine verso la sua disponibilità, non potrò sottrarmi. Se riterrà di ringiovanire la partecipazione alla lista elettorale sarò il suo primo sostenitore e farò campagna elettorale come supporter. In ogni caso, sia chiaro, io per la città di Lecco ci sarò sempre con impegno e disponibilità immutate.

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