Lo sfogo del candidato sindaco del centrodestra, Ciresa
“Fa male leggere di amici che ti danno contro pubblicamente”
LECCO – “Per il bene che voglio alla mia città sto buttando alle spalle tante cose che giudico sbagliate”. L’amarezza di Peppino Ciresa emerge al termine dell’incontro pubblico con Gigi Gianola di martedì pomeriggio (leggi qui).
E’ il segno di una dura campagna elettorale che ha diviso la città, anche tra le conoscenze vicine ai candidati. “Un dato che mi ha fatto male è vedere persone che hanno fatto molto per il mio quartiere – S. Stefano – che hanno preso in mano un’associazione sportiva come l’Aurora, che ha rifatto tutti gli impianti sportivi della parrocchia, facendo crescere questa realtà fino a raggiungere 1500 soci, questa persona non è neanche riuscita ad entrare in Consiglio comunale” dice Ciresa guardando a Fabrizio Arrigoni, suo candidato in Lecco Ideale.
“Questo, secondo me, perché c’è una superficialità grandiosa, la gente non approfondisce certi valori”.
La chiesa resti neutrale
“La cosa che mi ha fatto veramente male è il mondo cattolico spaccato in due, classificando cattolici di serie A e serie B. Credo che la Chiesa debba restare imparziale, capisco che possa chiedere ai suoi candidati di sostenere leggi che guardino a valori cristiani, ma non capisco il ‘mettetevi di qua o di là”.
Le firme della lettera pro Gattinoni “sono stata una coltellata nella schiena – dice Ciresa – in quella lettera, che mi viene contro, ci sono tanti amici e persone con cui ho vissuto esperienze, che magari ho aiutato in montagna accompagnandoli in spalletta. Non pretendevo che tutti mi votassero ma fa male vederli esporsi pubblicamente contro di me”