Mauro Gattinoni, candidato sindaco alle prossime elezioni, si presenta in piazza ad Acquate
Tanti i cittadini presenti, con lui anche il sindaco di Seregno Alberto Rossi. “Diamo a questa città il ritmo che si merita”
LECCO – “Ho parlato spesso al microfono in questa piazza, ma farlo come candidato sindaco della mia città, Lecco, fa un certo effetto”. E’ cominciata da Acquate, il suo rione originario, la campagna elettorale di Mauro Gattinoni, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative della coalizione di centro sinistra. La sua civica, Fattore Lecco, correrà insieme al Partito Democratico, AmbientalMente, Italia Viva e Con la Sinistra Cambia Lecco con l’obiettivo di governare la città per il prossimo quinquennio.
In tanti in Piazza della Vittoria
Tanti i cittadini che hanno affollato Piazza della Vittoria, nel cuore del rione di Acquate, per ascoltare la presentazione di Gattinoni che sul palco è salito insieme all’amico e sindaco di Seregno Alberto Rossi. “Ho voluto invitare Alberto, giovane sindaco che ha già ottenuto importanti risultati nella sua città, Seregno, per condividere attraverso la sua esperienza personale quanto sta dietro a questa mia scelta. Io – ha detto Gattinoni – proverò a rispondere alle domande che in queste settimane mi sono state rivolte, cercando di spiegarvi il perché della mia candidatura e soprattutto che visione ho di Lecco e cosa vorrei fare per la nostra bellissima città”.
Il supporto del sindaco di Seregno: “Importante condividere un percorso”
“Sono davvero onorato che Mauro mi abbia chiesto di essere qui oggi per aprire ufficialmente la sua campagna elettorale – ha dichiarato Rossi – penso sia importante condividere i valori e il senso di questo percorso. Ciò che accomuna me e Mauro, intanto, è l’assenza di precedenti esperienze politiche ma una grande passione per la comunità, la volontà di mettersi a disposizione e al servizio di questa e non di ambire a una carriera politica. Ecco, questo è lo spirito con cui Mauro si è accostato a questa avventura. Fare il sindaco non è facile e, soprattutto, quella poltrona è tutt’altro che comoda. Per fare il sindaco occorre sì saper parlare, ma, soprattutto, sapere ascoltare e sapere decidere, questo è il vero tema. Prendere decisioni insieme, con la propria squadra. In questo percorso però, Mauro avrà bisogno anche di voi quindi non fategli mancare il vostro supporto. Il vero nemico del sindaco non sarà l’opposizione ma la solitudine delle persone: in un territorio come questo, ricco di associazioni e di volontariato, sono tante e difficili le persone da intercettare. Il percorso dev’essere quindi il più condiviso possibile”.
“Ecco, ci siamo”
Dopo l’intervento di Rossi è toccato al candidato presentarsi: “Se c’è una cosa che in tanti, sin dall’inizio, mi hanno domandato, è questa: ‘Davvero lasci il tuo lavoro per fare il sindaco?’. Sì, ho lasciato il mio lavoro per fare il sindaco – ha detto Gattinoni – ho voglia di dedicare tempo ed energie a questa meravigliosa città. Il primo a propormi questa avventura è stato il Segretario Cittadino del PD di Lecco, Alfredo Marelli. Ho accettato e ho pensato ‘Ecco, ci siamo, il gioco si fa serio’. Subito ho detto che avrei ‘giocato’ in una coalizione più ampia: oggi sono cinque i soggetti che la costituiscono e col quale lavoreremo al programma. Il 1° gennaio ho lasciato il mio lavoro all’Api (Gattinoni è stato Direttore Generale, ndr) e ho iniziato a studiare, perché non ci si improvvisa sindaco. Ho una formazione in scienze politiche, è un tema che mi ha sempre appassionato, ma tantissime sono le cose da imparare e sfrutterò al massimo i mesi che ci separano dalle elezioni. Non bastano le buone intenzioni per fare il sindaco, non basta il buon senso. Serve dare un senso buono, serve dare una direzione in cui andare insieme”.
Proprio “Ecco, ci siamo” è il motto scelto per la campagna elettorale: “Noi ci siamo perché sappiamo che è possibile fare una politica diversa, amministrando bene una città, facendola funzionare partendo dalle piccole cose. Nelle persone che costituiranno la mia lista (in formazione, ndr) ho cercato il valore distintivo, la volontà di fare del bene: chiunque è disposto a lavorare per il bene di Lecco è il benvenuto. Al contrario, come già specificato ai miei alleati, non accetterò nessuna condizione di ingresso nella coalizione imposta”.
Riconoscersi, Rete e Ritmo
Parlando del futuro di Lecco, Gattinoni ha elencato le ‘Tre R’ punti focali del programma in fase di stesura, riconoscersi, rete e ritmo: “Credo che innanzitutto Lecco debba riconoscersi come città e chiedersi quali sono i lecchesi di oggi. I lecchesi di oggi per me sono quelli nati qui, ma anche quelli che qui ci sono venuti a vivere per scelta o per lavoro, gli anziani, le persone con gli occhi a mandorla e anche quelli con la pelle scura – ha detto Gattinoni – i lecchesi di oggi sono quelli che si riconoscono in tre valori fondamentali e caratteristici di questo territorio: il lavoro, la famiglia e la capacità innovativa“. Il candidato ha quindi parlato dei luoghi lecchesi: “Dobbiamo svecchiare certi stereotipi, legati alla ‘vecchia Lecco’. Oggi dove ci riconosciamo? Io credo nei rioni. Ce ne sono quattordici in città, lì si crea la relazione tra le persone. Se guardassimo Lecco con occhi nuovi forse ci accorgeremmo che quelle caratteristiche che non riconosciamo più in luoghi come il Caleotto si trovano in vere e proprie fabbriche del futuro, come il Politecnico e il CNR. A questo proposito, non voglio più sentire dire che Lecco è una città morta. Non è rispettoso per chi si dà da fare per organizzare eventi e per i lecchesi stessi. Lecco non è una città morta, è una città bella, dove si vive bene, dove le cose funzionano, e questo devono ricordarselo prima di tutto i lecchesi”.
Fare rete è il secondo obiettivo: “A 45 minuti da qui c’è Milano, una metropoli ricca e produttiva, quasi una capitale europea. Dobbiamo sfruttare al massimo questa vicinanza e arrivare a ‘correre’ almeno dietro questa locomotiva, sarebbe già una grandissima soddisfazione”. Infine, il ritmo: “Da skyrunner so bene che partire troppo di fretta non è produttivo, dopo 1 km si rischia di ‘scoppiare’. Di fronte abbiamo 4 mesi di campagna elettorale e, se tutto va bene, 5 o 10 anni di lavoro. Dunque partire col giusto ritmo è fondamentale e l’obiettivo è dare a questa città il ritmo che si merita”.
“Dobbiamo mantenere un ritmo svelto e deciso sulle cose da fare, già decise, che sono già lì: penso al Bione, all’Ostello, al Teatro, al Porticciolo. Un ritmo più cadenzato invece servirà per i temi determinanti su un lungo periodo: il lungolago, la Piccola e i Piani d’Erna, tre strati di città che vedo come piattaforme del futuro. Infine, c’è il ritmo degli ultimi, quel pulsare discreto e quasi impercettibile di chi ha bisogno. I casi della vita possono portare chiunque a trovarsi ultimo ma è compito nostro fare sì che, benché ultimo, non si senta mai solo”.
L’appello ai lecchesi
Gattinoni ha concluso il suo intervento tra gli applausi facendo un appello: “Ora che mi sono presentato chiedo a voi il coraggio di credere in me e in questa mia visione che, mi rendo conto, potrebbe anche intimorire. Ma come disse Nelson Mandela ‘Il coraggio non è mancanza di paura ma la capacità di vincerla’ “.
Al termine della presentazione il candidato si è intrattenuto con i presenti per confrontarsi e raccogliere spunti per il programma elettorale. Il prossimo appuntamento pubblico sarà sabato 22 febbraio.
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