La risposta di Fumagalli (M5S) alla lettera dei due sacerdoti ai candidati sindaci
“Occorre ripartire con buonsenso individuando cosa ha funzionato e cosa è da modificare”
LECCO Due sacerdoti che abitano la città di Lecco da oltre quarant’anni, don Angelo Cupini e don Mario Proserpio, scrivono ai quattro candidati a sindaco della città una lettera di riflessione con alcuni interrogativi (leggi qui). A rispondere pubblicamente agli interrogativi dei due religiosi è Silvio Fumagalli , candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle.
Ecco le sue risposte:
Secondo quali criteri avete individuato le priorità della città?
“Abbiamo studiato un programma imperniato su tre punti cardine: mobilità, sostenibilità e partecipazione. Migliorare la mobilità permette di rendere più vivibile la città ai lecchesi ma anche ai turisti: il problema del traffico attanaglia tutti i grandi centri e dunque servono scelte coraggiose per mettere al centro delle future scelte le persone e non le automobili. Come? Potenzieremo il trasporto pubblico ed affideremo direttamente a Linee Lecco quello urbano, scongiurando così il rischio della gara ad evidenza europea che potrebbe invece vederla estromessa dalla gestione a favore di un gestore estero o comunque non del nostro territorio. Amplieremo le aree e gli spazi per i pedoni, facendo del centro un Isola Pedonale e non la semplice ZTL che ne ha fatto un parcheggio all’aperto, puntando così a migliorare la qualità dell’aria di zone oggi molto congestionate. Questo tema è strettamente collegato alla sostenibilità: l’emergenza climatica riguarda tutto il pianeta, Lecco può fare da traino al cambiamento invocato da tutti ma praticato da pochi. Il primo passo della nostra amministrazione sarà quello di recedere dal progetto di teleriscaldamento e dalla sua visione accentrata e collegata al forno inceneritore di Valmadrera. Ripenseremo il modello di gestione dei rifiuti puntando oltre che su riduzione e riciclo anche sul recupero di materia attraverso il trattamento a freddo, puntando alla dismissione del forno inceneritore nel più breve tempo possibile. Il Santo Padre nella sua Enciclica “Laudato sii” ha tracciato la via gli che amministratori di tutti i livelli dovrebbero seguire: l’ecologia e la sostenibilità come un nuovo paradigma di giustizia, perché la natura non è una “mera cornice”; contro la cultura dello scarto e dell’ “usa e getta”; per la salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni; ma anche il no alla corruzione. Noi crediamo infine che le priorità della città debbano essere individuate nell’ascolto di chi la vive quotidianamente. Ecco che la partecipazione, tramite tutti gli strumenti che consentono ascolto e proposta, permetterà di operare scelte condivise e consapevoli al fine di valutare e realizzare il bene della collettività. Cinque anni di mandato possono essere sufficienti a porre le basi per fare di Lecco oltre che una meta salutare ed ambìta da turisti e amanti dell’escursionismo, anche una città moderna ed all’avanguardia in cui valga la pena di venire a vivere. Le potenzialità non mancano, servono buona volontà e tanta energia”.
Abbiamo il polso della città e non solo lo sguardo puntato sui singoli problemi?
“Questi 5 anni tra i banchi della minoranza sono stati un’esperienza formativa che ha permesso al nostro gruppo di familiarizzare con la macchina amministrativa ed i suoi percorsi, ma anche molto coinvolgente grazie al confronto ed al contatto diretto con molte delle problematiche che affliggono la città, acuitesi durante l’emergenza sanitaria. Non tutto è da rifondare: occorre ripartire con buonsenso individuando cosa ha funzionato e cosa è da modificare. I primi giorni di mandato, potranno rivelarsi preziosi per salvaguardare e potenziare quanto di buono è stato fatto in questi anni ma soprattutto per definire le aree specifiche che necessitano di aggiustamenti. Il pericolo di esclusione sociale acuitosi durante gli ultimi mesi deve essere contrastato con decisione. Le importanti misure varate del Governo in merito al sostegno delle fasce più deboli ed a rischio di povertà, hanno fornito un aiuto concreto alle tante famiglie in difficoltà anche sul nostro territorio. Necessiterà di particolare attenzione e potenziamento il servizio socio-occupazionale del comune di Lecco, che ha comunque operato in maniera eccellente in questi anni. Il lavoro è mezzo di inclusione ed affrancamento sociale, l’essere al servizio della comunità con progetti di inclusione darà a molti una seconda possibilità. I lecchesi hanno dimostrato di sapere dare il meglio nei momenti di difficoltà, non manca dunque la fiducia per tentare di costruire una città migliore e a misura d’uomo, dove le famiglie abbiamo il piacere di vivere e i bambini possano crescere in sicurezza e nella consapevolezza di avere intorno a loro una Comunità inclusiva e coesa”.
Un territorio ricco, ma anche generativo?
“Andare oltre i luoghi comuni Siamo concordi nel dire che la generatività di un territorio non si può misurare usando come parametro la quantità di gruppi di volontariato, di servizi, o l’entità delle risorse dedicate ai progetti sociali. Il rischio di scadere nella mera autoreferenzialità è concreto. Condividiamo l’impressione che talune reti sociali sembra siano più funzionali a ciascuno nel portare avanti la propria attività e che a favorire un autentico scambio di competenze e conoscenze. E’ altresì vero che Il volontariato nella sua più nobile accezione non può e non deve essere supplenza alle assenze di Comune e Stato, ma integrazione e potenziamento. La collaborazione tra pubblico e privato, sia esso privato sociale o imprenditoriale, va facilitata riconoscendone il valore reciproco rispettando però le rispettive prerogative ed i piani di azione. Pensiamo anche che la partecipazione dei cittadini debba essere libera ed attiva, facilitando l’accesso agli spazi pubblici ed alle strutture messe a disposizione dall’amministrazione, accedendovi senza costi e percorsi i burocratici estenuanti. Promuovendo l’incontro ed il confronto tra cittadini pensiamo si possa rafforzare il senso di comunità”.
Il dialogo tra le comunità religiose.
“La costituzione di un dialogo con la comunità musulmana lecchese è certamente un punto di partenza positivo, soprattutto di questi tempi, quando l’emergenza migratoria e la minaccia terroristica vengono strumentalizzati da alcune forze politiche per cavalcare l’onda della paura e raccogliere consensi elettorali. Il dialogo tra cristiani e musulmani non è affatto scontato: in altre città non si è ancora riusciti a raggiungere un risultato così positivo, dunque non posso che complimentarvi con voi per l’approccio costruttivo intrapreso. Mi auguro che la positiva convivenza tra le due religioni prosegua anche negli anni a venire. Del resto, l’accettazione delle diversità è uno dei principi irrinunciabili del MoVimento 5 Stelle. Siamo contrari a ogni forma di discriminazione e non permetteremo che la paura ci divida”.