Le minoranze di centrodestra insorgono e chiedono le dimissioni
L’assessore ammette ciò che ha fatto e si scusa con un video messaggio
LECCO – Un post come tanti, pubblicato in un gruppo Facebook frequentato dai lecchesi, ha innescato una tempesta politica che ora coinvolge direttamente Palazzo Bovara. L’autore del post denunciava lo stato trascurato dei marciapiedi in zona Vallo delle Mura, nel cuore della città, in netto contrasto con le aiuole ordinate e fiorite. Un’osservazione semplice, forse amara, ma certamente lecita.
A far detonare la miccia è stato un commento sotto quel post, firmato da un profilo anonimo – “Anonimo582” – che, nel tentativo di difendere l’Amministrazione, ha attaccato con toni pesanti proprio l’autore della critica. Una risposta carica di livore, che non è passata inosservata all’amministratore del gruppo.
Pochi click da parte dell’Amministratore del gruppo (approfittando della possibilità di poter vedere la vera identità di tutti i membri), e il velo dell’anonimato cade: dietro quel nome si nascondeva l’assessore Alessandra Durante. La rivelazione fa esplodere il caso. Non solo perché si tratta di una figura di Giunta, ma soprattutto perché la Durante è titolare delle deleghe a Famiglia, Giovani e Comunicazione, ed è stata volto istituzionale di diversi progetti scolastici sull’uso consapevole dei social network e la lotta al cyberbullismo.
La stessa assessora ha poi pubblicato un video di scuse in cui ammette apertamente la responsabilità del gesto: “Faccio le mie scuse a questo cittadino a cui ho risposto in maniera molto prepotente e maleducata. Scendendo anche nel personale e facendolo in anonimato”. Un mea culpa senza filtri, ma che non ha arginato la valanga.
Il centrodestra è insorto con un comunicato dai toni durissimi, parlando di “scandalo cyberbullismo in Giunta”. A firmarlo sono i gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Lega Lombarda e Lecco Merita + Lecco Ideale, che accusano la Durante di aver “predicato l’educazione online” salvo poi “praticare il cyberbullismo e la diffusione di fake news”. Ancora più grave, secondo le minoranze, è che lo abbia fatto “a spese dei lecchesi, finanziando progetti che oggi mostrano il loro vero volto di pura propaganda”.
Il comunicato solleva anche un altro interrogativo: “Il Sindaco sapeva? È a conoscenza delle attività dei suoi assessori che, nell’ombra, insultano i cittadini per difendere i colleghi?”.
Dalla maggioranza, al momento, silenzio. Nessun commento ufficiale, né dal primo cittadino né dai colleghi di Giunta.
Il centrodestra ha già rotto gli indugi: “Non ci costringa a chiederle in aula ciò che dovrebbe già essere evidente a tutti: si faccia da parte. Ora”, si legge in chiusura del comunicato congiunto. Un ultimatum che preannuncia uno scontro politico senza sconti.
La bufera non sembra destinata a placarsi in fretta.

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