Corrado Valsecchi lascia “aperto un pertugio” con il PD
“Ma niente armata Brancaleone con chi ci ha votato contro per dieci anni”
LECCO – “So che deluderò molti oggi, non ci sarà nessun annuncio di candidature” eppure Corrado Valsecchi ha lanciato più di un messaggio nel suo intervento a conclusione dell’assemblea dell’Alleanza Civica del Nord, che ha riunito i suoi movimenti sabato mattina a Lecco.
Il fondatore di Appello per Lecco ha riacceso un barlume di speranza riguardo alla crisi con il PD, lasciando intendere alcune delle condizioni per il rientro del movimento civico nella coalizione. Lo ha fatto rivolgendosi più volte a Mauro Gattinoni, candidato già ufficializzato dai democratici per guidare il centrosinistra e suo possibile avversario alle urne, presente in prima fila tra il pubblico. In sala c’era anche il coordinatore di Italia Viva, Marco Panzeri, che giusto venerdì aveva invitato ‘l’amico Corrado’ ad un ripensamento.
“Il pertugio è molto stretto e potrebbe chiudersi nel giro di pochi giorni – ha detto Valsecchi – verifichiamo insieme se ci sono ancora delle possibilità. Quel che è certo è che Appello per Lecco ci sarà alle prossime elezioni, anche se dovesse correre da sola”.
Appello per Lecco rimarca il ruolo fondamentale per le ultime vittorie del centrosinistra in città: “La sfida era quasi impossibile, nel 2010 il PD perdeva ovunque, ha vinto a Lecco grazie alla componente civica. I ragazzi che hanno pigiato sulla tastiera a Bologna non avevano certezze di riempire quella piazza. E’ il coraggio, la capacità di sfida, di innovazione, è la voglia di mettersi in gioco. Questa è la capacità che ci deve portare alle elezioni”.
Con l’armata Brancaleone vinci, ma non governi
“Il problema non è vincere le elezioni, sbaglia chi pensa che basta mettersi tutti insieme per ottenere il maggiore consenso dei cittadini, il problema è governare la città” ha proseguito Valsecchi con chiaro riferimento alla segreteria cittadina del PD che ha lavorato per allargare la coalizione all’area più a sinistra, rappresentata oggi in consiglio comunale da Alberto Anghileri, avversario di Brivio nel 2015.
“Se cominci a parlare di discontinuità, di fallimento della giunta comunale – ricordando le dichiarazioni del segretario dei ‘dem’ Alfredo Marelli – se dici che bisogna allargare le maglie a quanti hanno votato contro negli ultimi dieci anni, vuol dire che non ci sei politicamente. Vuol dire che abbandoni un progetto e ne costruisci un altro che potrebbe diventare un’armata Brancaleone. Si può vincere così, ma non si può governare. Questa cosa la sappiamo e la temiamo”.
Un progetto sacrificato senza rispetto
Corrado Valsecchi ha poi ricordato il suo passato ruolo di manager “ho diretto società che avevano dieci volte il bilancio del Comune di Lecco, cinque volte il suo personale. Sono entrato in municipio perché ho voluto mettere la testa e capire perché nel primo quinquennio del governo Brivio non fosse stato possibile realizzare alcuni progetti che erano nel nostro progetto. L’ho capito bene, la pubblica amministrazione è indietro di 30 anni, chi vi opera cercando di portare dei miglioramenti può essere considerato un eroe”.
“Per amministrare una città serve autorevolezza, una propensione alla leadership, una competenza, agire con cognizione di causa. Questi sono gli ingredienti che fanno la differenza”. Parole che hanno suonato quasi come un monito nei confronti di Mauro Gattinoni, ex direttore dell’Associazione piccole medie imprese di Lecco al suo esordio in politica.
“Mauro te lo voglio dire – si è rivolto Valsecchi a Gattinoni – in sala ci sono assessori, presidenti di municipalità di Milano, gente con cui Appello discute da 10 anni. E’ questo che fa rabbia, aver visto sacrificare un progetto importante e un’alleanza fondamentale, un esecutivo che ha lavorato molto bene sull’altare, non dico di un capriccio ma di un percorso politico sbagliato, che non ha avuto rispetto degli interlocutori, che non ha avuto rispetto della storia di un’associazione civica che ha potato una ventata di novità in città”.
La destra senza candidati, aspettano che lo indichi Salvini
Correre separati? “Non sarebbe la fine del mondo. Io non credo che la Lega a trazione Salvini, pur con Fratelli d’Italia e Forza Italia, possa vincere al primo turno. Non hanno ancora un candidato, Non sanno a che santo votarsi! Aspettano che arrivi Salvini il 27 febbraio e dica ‘è lui’ oppure ‘è lei’. Non credo che questo sia un modo di fare politica rispettoso dell’autonomia cittadina”.
“Ma i cittadini di Lecco – ha domandato Valsecchi – si aspettano veramente che l’indicazione arrivi da Salvini? Possiamo accettare un candidato sindaco imposto da Salvini? Io credo che la nostra comunità non sia a disposizione e che punirà questo modo di fare politica”.
E se si arrivasse ad un ballottaggio tra Gattinoni e il centrodestra, “saremmo l’ago della bilancia, ma con una Lega a trazione Salvini non potremmo mai andarci. Questo è fuori da ogni dubbio”.