Al centro della discussione il rinnovo della convenzione tra Comune e associazione Scuole dell’Infanzia Paritarie
“Ci auguriamo che nessuna scuola paritaria debba chiudere i battenti o mortificare la sua offerta formativa”
LECCO – La discussione sul rinnovo della convenzione tra il Comune di Lecco e l’Associazione delle Scuole dell’Infanzia Paritarie di Lecco ha suscitato le critiche da parte dei gruppi di minoranza. La proposta sintetizzata dalla maggioranza per le politiche della prima infanzia da qui ai prossimi 5 anni non trova d’accordo né i capigruppo di Centrodestra né Appello per Lecco.
I Capigruppo di Centrodestra
“Di fronte alle inascoltate richieste che le scuole materne hanno inviato alla Giunta, abbiamo chiesto a tutti i capigruppo un momento di confronto in aula insieme ai Presidenti. La proposta è semplice, ascoltare i bisogni per porre poi al Sindaco alcune domande decisive. Interessano le famiglie e i costi della vita sempre più insostenibili? Interessa l’emergenza educativa a cui assistiamo e la possibilità di intervenire davvero? Interessa la capillare presenza nei rioni delle piccole realtà scolastiche come presidio di vitalità e qualità di un intero territorio? Se la risposta è sì allora il confronto porterà ad accogliere con entusiasmo le proposte delle scuole, altrimenti assisteremo alle ennesime promesse elettorali che si schiantano di fronte agli equilibri di maggioranza e giunta. Vedremo allora il risultato di sezioni chiuse, educatori licenziati, famiglie senza servizi di prossimità. Noi siamo tanto pronti al confronto quanto a combattere perché l’educazione dei bambini lecchesi non sia schiacciata da accordi al ribasso della politica”.
Corrado Valsecchi capogruppo di Appello per Lecco
“Un comunicato imbarazzante a firma della maggioranza che regge le sorti di Lecco e alla quale sarebbe bene staccare la spina prima che combini disastri. Vogliono la Comunità Educante ma trattano le Scuole Paritarie alla stregua di uno zerbino. ‘Vi diamo i soldi ma dovete essere coerenti con le nostre linee di mandato!’ Cosa vuole dire? Vi diamo un contributo ma dovete allinearvi; alla faccia dell’autonomia e del diritto didattico sul quale le scuole paritarie vengono talvolta premiate rispetto alle statali. Le scuole paritarie fanno risparmiare 5 miliardi di euro allo Stato, se domani fallissero i contribuenti anziché poco più di 1.000 € ad alunno avrebbero un esborso di oltre 7.000 euro. Molte Scuole Paritarie stanno pensando di chiudere, alcune in Italia lo hanno già fatto, caricando il sistema pubblico di oneri imprevisti. Vogliamo questo? La maggioranza è impegnata nel perseguimento marchettaro di distribuire i diari scolastici gratis agli alunni (non c’è nulla di più personale e personalizzato di un diario scolastico e vogliono togliere agli alunni anche questa occasione di scelta). Tra le ‘marchette’ che potevano scegliere hanno scelto la peggiore. Nel frattempo non ritengono di dover negoziare nulla con delle scuole paritarie che rappresentano il 70% dell’intera offerta formativa: nemmeno un euro! A fronte si di una diminuzione degli alunni, ma di un aumento sostanziale delle spese generali e con molte famiglie che non riescono a pagare la retta. Nella maggioranza ci sono consiglieri che hanno fatto i Presidenti di scuole paritarie e oggi rinnegano se stessi, consiglieri che lavorano nelle scuole paritarie che fanno finta di nulla pur di salvare una Giunta e una maggioranza lacerata al proprio interno, ma con un ordine di scuderia che francamente non so fino a quando potrà reggere. Si scrive Maggioranza si legge Giunta! Oggi tutti allineati con i loro ‘mal di pancia’ contro molte famiglie che li hanno votati sperando in un cambio di passo che giorno, dopo giorno, sembra essere quello del gambero. Portano avanti potenziali investimenti da 40 milioni per un Comune che non era nel loro programma e abiurano a quanto garantito davanti ad una platea di rappresentanti delle Scuole Paritarie durante la campagna elettorale. Il cambio di passo c’è stato ma è menzognero! Mi auguro solo che nessuna scuola paritaria debba chiudere i battenti o mortificare la sua offerta formativa per le velleità di questa Giunta e che tanto la scuola statale quanto le scuole paritarie (che non sono quelle Private come pensa qualcuno) possano a Lecco continuare ad essere libere ed autonome di programmare, gestire e pianificare l’educazione e la didattica come hanno sempre fatto senza imposizioni bolsceviche di seguire le priorità delle linee di mandato di una amministrazione che evidentemente non riconosce nemmeno l’autorità del Provveditorato agli Studi!”