LECCO – Riceviamo a pubblichiamo una missiva di Alesssandro Magni, sociologo e consigliere al comune di Lecco tra le fila di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà):
“Comincerei con il narrare la fenomenologia in estinzione del bravo bagai (ragazzo).
Che ha il suo centro di produzione in Valmadrera e notevoli esportazioni altrove.
La produzione del bravo ragazzo è funzionale alla creazione di un sistema di potere, quello valmadreresco, che è in decomposizione.
Ma chi è il bravo ragazzo?. E’ uno molto a portata di mano, di piena fiducia, che ti viene a chiedere: sig.ra Carla, vuole stendere i suoi panni al mio balcone?. Come non fidarsi di uno così?.
A Valmadrera c’è la fabbrica del bravo ragazzo. Infatti tutti sono increduli nei confronti dell’arresto del loro Sindaco. Ma increduli, non perché avanzino giuste motivazioni garantistiche, bensì perché…..è un così bravo ragazzo.
Tuttavia torniamo alla fabbrica del B.R. o B.B. (bravo ragazzo/bagai d’ora in poi).
Come si è costruito quel sistema di potere ora in evidente stato di decomposizione?. Ci vogliono anni. Ci vuole che qualcuno, magari sotto un campanile, dica che ci sono le piante dritte e le male piante. E che se anche tutti per ipotesi si chiamassero con lo stesso nome, (non diciamo quale), ebbene non tutti sono uguali. Ci sono da una parte i bravi, con lo stesso nome e i cattivi con lo stesso nome. Le famiglie che educano bene e quelle che educano male. Poi si fa un bel discorso sull’inclusione. Ma si tengono rigorosamente fuori le “mele marce”. O cosidette. Il discorso è finora riferito agli autoctoni. Se poi ci sono immigrati, i “terroni”, per dircela tutta, bene si cooptano dentro il costituendo gruppo di potere. Ovviamente sempre secondo la distinzione, mele buone, mele cattive. Questo costituendo gruppo di potere, fatto da tante buone associazioni, onlus, privati sociali e quant’altro, che danno vita a liste per appropriarsi, famelicamente, del Comune. Fino ad allora gestito da una vecchia classe democristiana, onesta seppur tradizionale e tendenzialmente conservatrice. E ovviamente si pratica l’entrismo. Ovvero si entra nel partito al potere, per rinnovarlo dall’interno.
Questa dinamica centrata sul buono e il cattivo, a colpi anche di servizi sociali, va avanti. E non ci si accorge della metastasi. O meglio con la metastasi si fanno patti occulti. Espliciti. Forse. Ma più subdolamente impliciti. Per autocensura. I panni sporchi si lavano in casa. O tra pochi. Guai parlarne alla luce del sole. Silenzio. Non diamo scandolo.
Orbene tutto questo avviene anche all’ombra di una opposizione strutturalmente debole. E via via cooptata dentro il potere.
Per esemplificare, quando a qualcuno come me, allora portavoce dei Verdi chiese a qualche senatore dello stesso nome di tutti gli altri cittadini, di includere nella lista che partecipava alle elezioni, qualche “cattivo ragazzo”, sempre di Valmadrera, si sente dire, che i partiti non c’entrano. Siamo di fronte a un potere di associazioni. Bisogna chiederlo a loro. Quei verdi “cattivi” e un po’ “alternativi” evidentemente non erano della stessa buona pasta di quelli, che nella precedente tornata amministrativa, si sdraiarono, non certo all’ombra delle fanciulle in fiore. Ma di quel potere
Non c’è proprio niente di cui meravigliarsi. I fatti sono lì, evidenti.
Mentre tutta questa dinamica viene rafforzata a motivo di potere, di tipo amministrativo e politico, locale ed extralocale, la mafia (in particolare la ndrangheta), agisce indisturbata ed evidenzia la sua reale capacità di condizionamento. E di organizzazione.
Se un imputato dice che se ci fosse stato il Franco, allora sarebbe diventato Assessore, c’è da chiedersi, a chi rispondevano le amministrazioni comunali, specie quella di Lecco, quando c’era, lui, il Franco.
Lo sviluppo urbanistico di Valmadrera, così impetuoso in questi decenni, sarà sicuramente stato timorato di dio. Certo che i dubbi, sul fatto che abbia visto dietro di sé, solo una mazzetta da 10.000 euro che ha incastrato questo Sindaco, sono tanti.
Possibile che un sistema di potere che ha dominato la provincia di Lecco, soprattutto attraverso un partito, non abbia fruito di risorse dubbie?
I bravi ragazzi, al posto di trincerarsi dietro le frasi di rito, sulla giustizia che deve fare il suo corso, e sulla sua fiducia, dovrebbero fornire prove politiche del contrario. Ovvero che erano proprio bravi ragazzi. Ancora per quelli che ci credono. Che normalmente, anche stimabili, sono persone che hanno fruito direttamente o indirettamente di quel sistema allocativo di potere. In stato di decomposizione”.
Alessandro Magni
Sociologo