MONTE MARENZO – Anche Monte Marenzo non ci sta alla proposta regionale di annessione della Valle San Martino ad un’eventuale area vasta Monza-Como-Lecco, a suggellare questo “no”, sono state, le ben 877 firme raccolte dal comitato Val San Martino con Bergamo. Il sindaco Paola Colombo, però, frena.
E dopo la presentazione, durante la seduta del consiglio comunale, lo scorso 8 agosto, della petizione che esprime un netto favore popolare per rientrare nella circoscrizione bergamasca, è il primo cittadino a voler spiegare le proprie ragioni, rispondendo alle accuse di non dare spazio alle opinioni dei concittadini, con un puntuale impegno nel valutare ogni aspetto della questione e con l’invito a guardare le cose da un’altra prospettiva.
“Provincia o Area vasta sono due cose ben diverse – ha detto il sindaco – attualmente siamo in Provincia di Lecco e non è necessario alcun cambiamento”; per avere un quadro più chiaro della situazione bisognerà, infatti, aspettare l’esito del referendum costituzionale, del prossimo autunno, chiamato a decidere in merito all’abrogazione o meno dell’ente provinciale, “se verranno abolite le province, non appena saranno chiarite le competenze, i contenuti programmatici e progettuali dell’area vasta, nonché quali servizi saranno mantenuti nel nostro territorio, non avremo alcuna difficoltà a consultare formalmente i cittadini. Questa era e resta la nostra posizione”.
Il tema bollente attorno al quale si concentra il dibattito riguarda i servizi essenziali, che potrebbero, con il passaggio alle Aree vaste, non essere più sotto casa; “i cittadini ci chiedono di mantenere l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, la Motorizzazione, la Questura, i trasporti pubblici, la Dirigenza scolastica, il Tribunale… consideriamo prioritario non rinunciare alla considerevole e matura rete di servizi, organismi e istituzioni pubbliche che la Provincia di Lecco ha saputo offrire alle nostre popolazioni ed enti locali” sostiene Paola Colombo, che più volte ha ricordato gli interventi “sotto gli occhi di tutti”, che è stato possibile attuare sul territorio grazie alla provincia di Lecco; come il centro di raccolta rifiuti, il sostegno durante l’emergenza per l’evento franoso della Levata, la realizzazione del depuratore della Valle San Martino o l’istituzione della scuola secondaria di secondo grado di Calolziocorte, e ancora il piano provinciale dei rifiuti e dei trasporti e il piano di coordinamento territoriale, per citarne alcuni.
Non ci sarebbe nessuna preclusione all’Area Vasta di Bergamo, per l’amministrazione che, però, prima di pronunciarsi dichiara: “vogliamo delle garanzie per i nostri cittadini. Di conseguenza, abbiamo il compito di informare correttamente la popolazione affinché abbia tutti gli elementi per esprimersi compiutamente. Sono decisioni che non riguardano solo noi, ma incideranno anche sui nostri figli”, questa la posizione del primo cittadino, che risponde alle questioni di cuore e di identità, che richiamerebbero la Valle verso Bergamo, come 20 anni fa, con un elenco di più pragmatiche considerazioni che spaziano dalle opportunità socio-economiche, ad una rete ampia di servizi, dal benessere della popolazione ad una sua crescita il più possibile “civile e felice”.
“Nessuna amministrazione responsabile può prendere una decisione a scatola chiusa senza sapere a cosa andrà incontro – ha ribadito Paola Colombo, dopo aver sottolineato come i sindaci non abbiano alcun potere decisionale, che spetta invece alla Regione – Lasciamo ai cittadini valutare se tutto questo è una giravolta, o invece un forte senso di responsabilità nei loro confronti”.