Grande partecipazione all’audizione di “Colico resta a Lecco” in sala consiliare
“Siamo sicuri che, passando con Sondrio, ascolteranno le nostre richieste?”
COLICO – La sala consiliare del Comune di Colico non ha potuto contenere i cittadini riunitisi per conoscere a quale destino andrà incontro il loro paese: restare a Lecco o passare con Sondrio? Ieri sera, giovedì, è toccato al Comitato “Colico resta a Lecco” portare le proprie motivazioni sul perché al paese sul lago, confinante con la Valtellina, converrebbe rimanere sotto la competenza lecchese e, per rafforzare ancor di più la propria tesi di fronte al consiglio comunale e alla sindaca Monica Gilardi, ha portato a parlare ospiti di un certo calibro.

Fabio Dadati, albergatore e componente della giunta della Camera di Commercio di Como-Lecco con delega al turismo; Antonio Pasquini, consigliere della Provincia di Lecco e sindaco di Casargo; Fabio Canepari presidente della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera; Luciano Bettiga, colichese ed ex presidente della Provincia di Como quando è stata costituita la Provincia di Lecco e Virginio Brivio, ex presidente della Provincia di Lecco.
“Ci siamo costituiti poco dopo la nascita del Comitato pro Sondrio “Il Bitto sposerà l’agone?” e siamo un gruppo apolitico e apartitico, anche se al nostro interno ci sono tre consiglieri di minoranza – ha spiegato Silvia Paroli, coordinatrice di “Colico resta a Lecco” -. Nostro intento è far sì che il passaggio in provincia di Sondrio non avvenga, evitandolo con la raccolta firme, e che sia indetto un referendum che dia ai cittadini la possibilità di esprimersi in merito”. Paroli ha poi proceduto con una breve digressione funzionale a illustrare come Colico sia strettamente legata, sotto il profilo storico, a Como, Milano e Lecco.

In termini concreti, Pasquini e Canepari si sono soffermati sugli investimenti fatti a Colico, in particolare sull’Istituto Marco Polo (per cui sono stati spesi 4,8 milioni per l’ampliamento, più altri 500 mila), sulla caserma dei Carabinieri che sta sorgendo in Via La Madoneta e che fungerà da presidio sovracomunale e per cui, riprendendo le parole del consigliere provinciale “la Comunità Montana ha fatto investimenti (si parla di 185 mila euro) che avrebbe potuto scegliere di destinare anche altrove. E poi – continua – le classifiche parlano chiaro: l’ultima uscita su Il Sole 24 Ore vede la provincia di Lecco davanti a quella di Sondrio per qualità della vita“. Pasquini ha illustrato poi come la Provincia di Lecco stia lavorando per ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, lavorando sul tavolo anche con Regione Lombardia.

Servizi sociali, ambiente e molto altro sono gli ambiti in cui Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera si è impegnata economicamente verso Colico, come ci ha tenuto a precisare Canepari: “230 mila euro li abbiamo investiti per l’adeguamento del campo sportivo e ci sono stati altri Comuni che, in base a questi fondi, hanno deciso di investire sul campo di Colico in quanto struttura in grado di soddisfare bisogni sovracomunali. Viceversa, Colico ha ragionato negli stessi termini per quanto riguarda il Palazzetto dello sport a Dervio. Non dimentichiamoci poi del contributo dato da Comunità Montana per consentire lo sviluppo della zona industriale, ammontante a 7 miliardi di vecchie lire, che ha influenzato lo sviluppo economico del Comune e del territorio, creando valore e benessere per tutta la comunità”.

Ad affrontare il tema turismo, in quanto competente in materia, ci ha pensato invece Dadati, mettendo a confronto le due Camere di Commercio (“quella di Como-Lecco ha un’autonomia finanziaria dell’86%, mentre quella di Sondrio del 28%. Iscritte alla Camera di Commercio Como-Lecco risultano 72 mila imprese di cui 800 di Colico, in quella di Sondrio sono 14 mila”). E’ poi passato a descrivere i diversi sistemi di promozione turistica delle due province e il tipo di turismo: “Nel Sondriese il 90% del turismo si concentra in Alta Valtellina e in parte in Valchiavenna, basato perlopiù sulla montagna mentre sul lago il turismo è più destagionalizzato e diversificato (cita il turismo d’affari da cui Colico, per le sue caratteristiche industriali, potrebbe trarre beneficio) e le presenze internazionali. Il brand Lake Como ha un impatto notevole, come ho avuto modo di verificare io stesso in questi ultimi anni, tutti nel mondo lo conoscono. Passando in provincia di Sondrio, Colico dovrebbe invece adottare il marchio Valtellina. Per avere una stabilità futura Colico dovrebbe puntare su un turismo internazionale“.
Bettega ha invece messo in evidenza come più che pensare a un cambio di provincia si debba valorizzare il territorio di Colico, in particolare i Montecchi, l’Abbazia di Piona e la Riserva di Pian di Spagna. E poi lancia una provocazione: “Siamo sicuri che entrando nel consiglio provinciale di Sondrio verranno ascoltate le richieste del nostro Comune? Chi ci dà questa garanzia? Senza contare che è stato sottovalutato il sentimento di appartenenza al territorio lecchese, che ho sentito forte in molta parte della cittadinanza. Facciamo scegliere democraticamente ai cittadini di Colico da che parte stare”.

Dal canto loro, consiglieri e assessori, nell’esprimersi, hanno messo in luce alcune mancanze che, secondo loro, la Provincia di Lecco avrebbe avuto e ha nei confronti di Colico (toccato più volte il tema della sicurezza e della presenza di piazze di spaccio sul territorio di cui “si fa finta di nulla”) invitando a guardare, più che agli investimenti che sono stati fatti, al futuro e a quali vantaggi otterrebbe Colico continuando a rimanere nel Lecchese.
Anche perché, come ha sottolineato il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Davide Ielardi, “Colico viene percepito come quel paese “su là”, in periferia. Non ravvedo attenzione su di noi. Sono contento però che dopo anni siamo ritornati ad affrontare il tema del passaggio di provincia, anche se ad oggi non è possibile mettere in atto nessun referendum, risulterebbe anticostituzionale. Colgo l’occasione per lanciare uno spunto di riflessione: se Colico diventasse il baricentro tra la Valtellina e il lago?”.

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