LECCO – “Puntuali, ogni anno, sotto Natale sbocciano le classifiche dei due più importanti quotidiani economici nazionali sulla qualità della vita delle province italiane (qui l’articolo).
Un esercizio tra la scienza e la percezione che ha fornito dati lusinghieri sulla nostra realtà. Va da sé che le graduatorie sono considerate più o meno attendibili a misura della pagella che ci tocca. Ma c’è una distinzione da fare subito per evitare equivoci dai quali non sfuggono neppure alcuni commentatori. Per esempio, la differenza tra risultati del Sole24Ore e Italia Oggi si può descrivere da un semplice fatto tecnico: il primo ha fondato la sua ricerca su 24 parametri, il secondo su 48. Come dire che una pagella scolastica viene articolata su 10 materie e un’altra su 20, magari compresa la “postura dello studente”!
Ciò tuttavia merita qualche osservazione ormai consolidata. Su tutte una di carattere generale che si riferisce alla qualità della vita dei territori alpini e subalpini. Per dirla in soldoni, si vive meglio in fascia premontana e prealpina che in metropoli. Da qui, anche sul piano istituzionale, nasce l’esigenza di definire sul piano geopolitico le aree, evitando che una città come Lecco sia inghiottita dalla grande area milanese, dalla quale occorre pescare gli evidenti benefici e le opportunità senza intaccare il nostro patrimonio e le nostre peculiarità.
Io leggo con attenzione, e non solo per dovere, le classifiche, ma di sicuro non le aspetto per aggiornare il programma o per correggere il tiro. Le interpreto con lo spirito di chi non si ritiene “imparato”, come si dice da qualche parte. E perciò, se per altri l’effetto classifica richiama analogie calcistiche, a me interessano di più alcuni settori specifici sui quali l’intervento dell’Amministrazione è più diretto e pregnante. Siccome l’obiettivo e il cuore delle indagini è la qualità della vita, concetto essenziale, ma di per sé non definito nel suo perimetro, guardo con soddisfazione al 5° posto assegnatoci da Italia Oggi. Pur con tutte le possibili approssimazioni ne esce un esito che altrove magari indurrebbe a un brindisi.
Per noi è un dato corroborante che ci stimola a intervenire con maggiore concretezza e incisività, anche perché sono profondamente convito che l’attività dell’Amministrazione non venga giudicata in tutti i suoi aspetti e che basti un contrattempo (anche in senso di ritardo) o un disagio per suscitare una generica bocciatura. E’ come se, per un errore diagnostico su un dito mignolo, si arrivasse a dire che la sanità fa acqua da tutte le parti! Quindi prendiamo le classifiche con le pinze dando loro il giusto peso, sapendo che la qualità della vita, tra l’altro, è un valore fondamentale che va oltre i colori dei due autorevoli giornali economici”.
Il sindaco Virginio Brivio