LECCO – “Il voto del 22 ottobre 2017 rappresenta un’occasione storica per il futuro dei lombardi: il referendum non ha soltanto un valore simbolico perché è consultivo e non prevede un quorum.
La Lombardia, come il Veneto, definite le locomotive del Paese e dello sviluppo, devono avere le risorse per mantenere questo ruolo ed essere competitive sul piano europeo e globale.
Non c’è nessuno spirito secessionista, che tra l’altro non è più nel programma della Lega come dimostra l’ambizione del segretario federale Matteo Salvini di essere presente anche nel centro e nel sud d’Italia.
L’autonomia si colloca in un quadro di assoluta costituzionalità laddove il rafforzamento degli enti locali non collude con l’unità nazionale. Chi sostiene che era preferibile avviare un tavolo con il governo centrale per strappare più poteri, più deleghe, più trasferimenti dimentica o non sa delle tante richieste andate in fumo in questi anni.
L’Emilia Romagna rivendica come noi l’autonomia e vuol provare ancora con le vie “diplomatiche”, ma senza il peso specifico di un voto popolare la partita non si vince.
Sono fuori luogo e improprie le similitudini con la drammatica vicenda della Catalogna. Sono contesti diversissimi e la Lega si augura una mediazione tra il governo nazionale e Barcellona.
A chi sottolinea legittimamente l’onerosa spesa per questa consultazione elettronica va ricordato che la democrazia costa in generale e che metà dell’investimento finirà nelle scuole che saranno dotate dei tablet utilizzati per il voto.
In ultima analisi con il referendum, che guarda caso ha trovato l’adesione di sindaci di ogni colore, si pongono le premesse non per diventare come la Sicilia o altre regioni a statuto speciale, ma per tradurre in una prospettiva di crescita e di sviluppo l’equazione che vuole Lombardia e Veneto motori dell’economia, del lavoro, delle sfide tecnologiche, dell’impresa e dell’efficienza”.
Cinzia Bettega
Capogruppo Lega Nord Comune di Lecco