LECCO – Un Bilancio di previsione 2013 che rispetta i limiti imposti dal Patto di Stabilità e un Bilancio pluriennale 2013/2015 più complicato, tanto che nel 2014 e nel 2015 difficilmente si potrà fare a meno di sforare il patto.
È lo scenario tratteggiato durante il consiglio comunale di lunedì sera dall’assessore al Bilancio del Comune di Lecco, Elisa Corti, quando ai membri dell’assise è stato consegnato il materiale relativo al bilancio. Fascicoli dettagliati che tutti i consiglieri sono ora chiamati a leggere e sui quali si discuterà nelle prossime settimane. È fissato per il primo di luglio, infatti, il termine entro il quale è possibile presentare gli emendamenti, in seguito si procederà con la discussione e l’eventuale approvazione del testo.
Intanto, nella serata di lunedì, l’assessore Corti ha fornito qualche anticipazione sugli scenari futuri. “Partendo dal bilancio di previsione per il 2013 – spiega – siamo soddisfatti in quanto non ci saranno problemi di sforamento del Patto di Stabilità. Nonostante una situazione di imprevedibilità per quanto riguarda le sorti delle entrate più importanti, come l’Imu e la Tares, riusciremo a chiudere positivamente l’anno corrente”.
“Le cose sono, invece, più complicate per gli anni successivi, ossia il 2014 e il 2015 – prosegue l’assessore – Stando alla situazione attuale e se non ci sarà un cambiamento a livello nazionale, potrebbero rendersi necessarie delle scelte davvero difficili”.
Una previsione di sforamento per il 2014 e il 2015 del Patto di Stabilità, quindi, che “abbiamo deciso di portare in consiglio – riprende Corti – nonostante il parere contrario del dirigente Michele Brivio. Non si tratta di una sfida o di una dichiarazione di guerra – precisa – bensì della volontà di non modificare da subito l’operatività dell’amministrazione e di non penalizzare i cittadini. È nostro intento riprendere in mano il bilancio già dal giorno successivo all’approvazione delle previsioni di entrata e di spesa per i prossimi anni, il tutto nel tentativo – conclude – di superare le condizioni di mancato rispetto del patto”.