LECCO – “La politica italiana ci ha abituato a tutto, ma quando è troppo è troppo. Tra il 10 e l’11 ottobre dovranno essere presentate le candidature a Presidente della Provincia di Lecco per il rinnovo di tale ruolo che avverrà con le elezioni del 31 ottobre.
Elezioni a dir poco truffaldine,perché la raffazzonata Legge cosiddetta Del Rio, che prevedeva l’abolizione del voto diretto dei cittadini attraverso un antidemocratico voto di secondo livello da parte dei solo consiglieri comunali, è diventata di fatto anticostituzionale dopo la sonora bocciatura del 4 dicembre 2017 da parte dei cittadini della riforma costituzionale voluta dal duo Renzi/Boschi, perché possono essere candidati ed eletti solo i sindaci, il cui mandato non scada prima di 12 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. Questa norma fa sì che per la nostra provincia solo 34 sindaci su 88 possano candidarsi (gli altri 54 che sono in scadenza nel 2019 sono ineleggibili).
Bisogna che si ritorni subito ad un ripristino dell’elezione diretta del Presidente e del Consiglio Provinciale. Alle province, che non sono state abolite e che sono rimaste quindi un ente di governo, devono pure essere assegnati gli adeguati trasferimenti, ingiustamente e drasticamente tagliati per permettere di dare risposte ai cittadini in merito alle funzioni che a tutt’oggi gli sono rimaste in capo. (da notare che dal 2009 al 2017 alla provincia di Lecco sono stati complessivamente tagliati trasferimenti per be 25miliomi e 734mila euro)
Come Sinistra e Lavoro di Lecco facciamo appello a tutte le Amministrazioni Comunali, alle soggettività politiche, sindacali e sociali a farsi sentire, per chiedere l’immediata abrogazione della Legge Del Rio e per impegnarsi a tutti i livelli per un Ente Provincia legato ai bisogni dei cittadini e del territorio”.
per coordinamento provinciale Sinistra e Lavoro
Francesco Coniglione