Dura replica dei dem all’attacco della Lega: “Che coraggio, l’autorizzazione all’impianto del Caleotto è competenza vostra”
“Oggi si chiede solo una deroga tecnica sull’altezza dell’impianto, mentre tutto il resto dell’iter autorizzativo è già stato chiarito e approvato”
LECCO – “Un mix di approssimazione e non conoscenza dell’iter autorizzativo. Sarebbe questa l’alternativa di governo che si propone ai lecchesi?”. Con queste parole il Partito Democratico di Lecco interviene nel dibattito sul polo di calore per il teleriscaldamento al Caleotto, replicando alle critiche sollevate dalla Lega e accusando il centrodestra di alimentare “paure infondate e priva di dati reali”.
Secondo il PD cittadino, mentre “Fratelli d’Italia tace per evidente imbarazzo”, la Lega avrebbe scelto di “strumentalizzare il tema diffondendo allarmismi inutili e dannosi”, invece di contribuire a un confronto informato e costruttivo. “Un comportamento grave e irresponsabile – prosegue la nota – che nulla ha a che fare con una discussione seria.”
“Il progetto è stato discusso e approvato da tempo”
I dem lecchesi ricordano come il progetto sia stato ampiamente condiviso nel corso degli ultimi anni: “È stato discusso in decine di commissioni, presentato pubblicamente più volte e votato dal Consiglio comunale di Lecco. Oggi si chiede solo una deroga tecnica sull’altezza dell’impianto, mentre tutto il resto dell’iter autorizzativo è già stato chiarito e approvato.”
Il PD ha quindi voluto fare chiarezza su alcuni punti tecnici del progetto: “Il bando Silea del 2021 riguardava un sistema di teleriscaldamento alimentato dal solo termovalorizzatore di Valmadrera. L’unico concorrente, Varese Risorse (oggi Acinque Energy Greenway), ha presentato come miglioria il recupero del calore di scarto industriale del Caleotto, che altrimenti andrebbe disperso nell’ambiente – ricordano i dem – le caldaie di back-up di Valmadrera e Lecco saranno alimentate a biometano, quindi senza uso di fonti fossili e con un impatto di decarbonizzazione totale. La Provincia e la Regione hanno già dato il via libera”.
Il Partito Democratico sottolinea anche un dato politico che definisce “eclatante”: l’autorizzazione unica ambientale (AUA) che consente la realizzazione dell’impianto è competenza della Provincia di Lecco, un ente governato dal centrodestra, con una Presidente in quota Lega. “Inoltre, a maggio, la Regione Lombardia – anch’essa a guida leghista – ha escluso la necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ritenendo che il progetto non comporti rischi per l’ambiente”. “Se davvero credono che questo progetto sia una minaccia per la salute pubblica – si legge ancora nella nota – invece di paventare referendum inapplicabili, perché non chiedono alla loro stessa Presidente provinciale di bloccarlo?”
“Lecco merita una politica seria”
Il comunicato si chiude con un appello alla responsabilità politica: “Lecco merita una politica seria, fondata su dati e responsabilità, non su allarmismi e propaganda. Chi abita in zona ha diritto a sapere come stanno davvero le cose, così come chi investe ha diritto ad avere Istituzioni che prendono decisioni chiare e coerenti.” Per il PD “le recenti polemiche non sono altro che “terrorismo psicologico e demagogia da campagna elettorale, lontane dalle necessità reali della città e dei cittadini”.

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