VALMADRERA – In campagna elettorale si erano annunciate battaglie all’ultimo sangue, ma venerdì sera il consiglio comunale si è svolto in un clima più che pacifico.
Convocato in regime di assemblea straordinaria, il consiglio aveva come ordine del giorno la discussione di alcuni argomenti tecnici in fatto di edilizia e alcune variazioni nel bilancio di previsione. La maggior parte dei lavori, però, si era già svolta durante le varie commissioni che si sono tenute in settimana e, una volta arrivate alla sala consigliare del centro Fatebenefratelli, tutte le delibere presentate sono state votate all’unanimità.
Le variazioni alla regolamentazione edilizia effettivamente lasciavano poco spazio alla discussione politica, in quanto riguardavano semplicemente la necessità di adeguare il regolamento comunale alle nuove leggi nazionali in materia, come per quanto concerne il dover concedere l’installazione sul territorio comunale di impianti fino a 1000 watt per le telecomunicazioni e la radiotelevisione, e le dichiarazioni di voto fatte dai capigruppo, compresa la minoranza, si sono concentrate soltanto sul fatto che “lascia molto perplessi il fatto che doversi adeguare alle leggi nazionali può significare che il Comune ha meno potere di tutelare i propri cittadini”, come ha commentato Andrea Rondinelli di Valmadrera Futura.
Anche per quanto riguarda l’alienazione di tre proprietà comunali, nello specifico due box auto e il negozio dove ha sede l’Aci in via San Rocco, maggioranza e minoranza si sono trovate totalmente d’accordo nel decidere di aprire un’asta pubblica per la vendita delle tre proprietà, il cui valore stimato è di 17898 euro i due box e 266589 euro il negozio che, attualmente, offre alle casse comunali una rendita affittuaria di 12 mila euro all’anno.
Vista l’assenza di polemiche, il consiglio comunale è stato rapido e i lavori si sono chiusi in circa un’ora.
“Fortunatamente abbiamo iniziato a lavorare con le commissioni – spiega Marco Piazza, assessore all’Urbanistica – in cui ci sono stati un confronto e un’apertura totali tra maggioranza e minoranza. In sede di commissione si è potuti entrare nel dettaglio dei vari problemi e sono state fatte le discussioni e le valutazioni del caso, permettendoci così di arrivare in consiglio con i punti dell’ordine del giorno che necessitavano solo di essere approvati”.
“Questo è un buon modus operandi perché permette di lavorare efficacemente per tutta la comunità, evitando di rappresentare solo i vari interessi di parte – conclude Piazza – i cittadini possono finalmente vedere un esempio di buon governo”.
“Far battaglia vuol dire lavorare intensamente sui vari punti da discutere e non insultarsi e votare tutto contro a prescindere – specifica Andrea Rondinelli, consigliere di minoranza – le commissioni fatte in settimana sono state affrontate intensamente, le delibere hanno in sé punti proposti dalla minoranza. In questo modo si possono portare avanti le proprie idee in modo vantaggioso per tutti”.
Un consiglio comunale privo di discussione in aula, però, potrebbe avere lo svantaggio di far apparire meno trasparenti i lavori portati avanti dall’apparato amministrativo.
“Un consiglio comunale come quello di stasera potrebbe far sembrare meno pubblici i lavori – chiarisce Rondinelli – ma vi sono questioni strettamente tecniche che necessitano prima di essere ben valutate nelle commissioni perché, altrimenti, arriverebbero in consiglio senza che noi ne abbiamo capito bene la natura e ci troveremmo così a dover votare qualcosa di cui non sappiamo molto. Ogni punto, poi, viene ridiscusso e descritto sia dalla maggioranza che dalla minoranza, la democrazia è sempre garantita perché lavorare democraticamente significa poter votare liberamente e non andare contro alla maggioranza solo per partito preso”.