CALOLZIO – A svelare l’ombra delle problematiche legate a mobilità e trasporti in città è il gruppo ‘Cambia Calolzio’ che, additando l’attuale amministrazione comunale che “in quattro anni nulla ha fatto per migliorare la situazione”, interviene in materia di mobilità sostenibile, proponendo un tavolo di discussione a livello provinciale, ma anche una fermata ferroviaria a Sala ed un sistema di bike sharing al Lavello.
“In attesa della necessaria variante alla S.P.639 ‘Lecco-Bergamo’, riteniamo occorra avviare una discussione sulla mobilità alternativa e sostenibile per ‘calmierare’ le code chilometriche di chi quotidianamente si deve recare a Lecco e dintorni per lavorare” si legge nell’esordio della nota diffusa a firma del portavoce Diego Colosimo, che auspica così politiche di mobilità sostenibile lungo le strade del territorio e la discussione “a livello provinciale della questione del servizio ferroviario metropolitano”.
L’idea di fondo proposta dai componenti di ‘Cambia Calolzio’ sarebbe l’istituzione di una linea di metropolitana leggera, pensata sulla direttrice di Bergamo, da inserirsi in una programmazione a medio-lungo termine, attraverso la realizzazione di una fermata ferroviaria nei pressi del quartiere di Sala. “Una soluzione del genere – spiegano – potrebbe alleggerire la pressione dei pendolari sulla stazione di Calolzio, incentivando l’utilizzo del treno rispetto al proprio veicolo e aggiungendo un servizio per i cittadini di Sala, mentre la zona della stazione vedrebbe ridimensionato il problema del posteggio selvaggio”, tematica quest’ultima, come l’intero sistema parcheggi, sul tavolo della giunta comunale. Fra le proposte del gruppo trova spazio l’incentivo all’ utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, con la realizzazione di un deposito biciclette da dare in concessione nella zona della stazione ferroviaria.
Un’altra questione particolarmente sentita a Calolzio è senza dubbio il transito dei mezzi pesanti, che dopo il divieto attraverso il centro posto dall’attuale amministrazione Valsecchi, dovrebbe essere impedito “anche ai mezzi pesanti che arrivano da Bergamo, imponendo loro la direzione obbligatoria sul ponte Cesare Cantù, al fine di salvaguardare la sicurezza dei pedoni e la tutela dell’ambiente” sostiene il portavoce, almeno in attesa della conclusione della variante Lecco-Bergamo, il cui cantiere rimane ad oggi bloccato.
Spostando il focus all’intero territorio “chiediamo all’Amministrazione di avviare una cabina di coordinamento permanente di monitoraggio del traffico con tutti i Comuni della Valle San Martino al fine di avviare azioni coordinate e mirate per la gestione del traffico lungo la S.P. Lecco-Bergamo con maggiore attenzioni ai nodi critici” aggiunge Diego Colosimo, riferendosi nel particolare al semaforo di Vercurago, più volte al centro di critiche e dibattiti.
“Si tratta di proposte del tutto fattibili – conclude – che contribuiranno ad alleggerire il problema del traffico nella nostra città”.