RUBRICA – Non sono sicura se parlare di tendenze abbia più un senso, trovare una vera tendenza stessa è complicatissimo, in un turbinio di proposte dove i brand dicono: “Mettiti quello che vuoi che tanto va bene sempre”.
La tendenza è reale quando implica cambiamenti e novità, tuttavia, ultimamente questa parola ha mutato il suo significato, diventando profondamente aleatorio, a volte le tendenze stesse diventano stili, a volte durano meno di un secondo, per poi tornare a riprovarci spacciando per nuovo ciò che nuovo non lo è affatto.
La nota molto positiva è che ci si chiede sempre di più: “Chi ha fatto il mio vestito?”
Le coscienze dei clienti finalmente cambiano, pretendendo la dovuta trasparenza nella filiera di produzione, il rispetto dell’ecosostenibilità e dei diritti civili. Preoccupazione maggiore quindi per la Terra e per il sociale. Molti brand hanno già preso in seria considerazione l’esigenza, riuscendo a coniugare con profitto l’impregno sociale e i guadagni. Non resta che imparare a fare shopping con coscienza.
Il mio compito in questo momento, è quello di offrirvi un panorama più o meno completo di ciò che le passerelle, ovvero la (sempre meno) sacra “fonte” della moda, ci presentano, come nel menù di un ristorante stellato, alla fine però sarete voi deliberatamente a decidere cosa ordinare, dovrà essere solo ciò che realmente vi piace, che vi appaga, senza provocare intolleranze, anche se lo chef, quel piatto, lo consiglia vivamente.
Cominciamo dai colori: rosso, sicuramente il primo colore dell’inverno 2017, intenso e vibrante, da portare a piccole dosi o full color, il cappotto rosso è il vero must della stagione. Blu, True blue is the new black!, c’è di buono che sta bene più o meno a tutti. Giallo, il colore del sole in tutte le sue declinazioni. Bianco, anche totale, per abiti e accessori, perché è ora di superare l’obsoleta usanza e sfatare il mito che il bianco sta bene solo d’estate.
Pelle nera: sia in vernice che nappa, lo stile dark non può mancare quando si parla di ritorno degli anni ’80. Non possiamo certo dire che sia facile da indossare ma, fa molto tendenza. Lo abbiamo visto sulle passerelle di Lacoste, Alexander McQueen, Olivier Theyskens, Chloè.
Total denim: resiste più che mai, in ogni tipo di sfumatura e lavaggio, l’importante è portarlo dalla testa ai piedi, come propongono Dior, Marc Jacobs, Stella McCartney, Off White.
Calze operate: il grande ritorno della calza richiede fantasia e giochi. Non solo rete ma anche pizzi, stampe e ricami, il collant diventa protagonista donando personalità anche agli outfit più semplici. Jason Wu, Junya Watanabe, Gucci.
Asimmetrico: monospalla, orli “a pendenza”, anche gli orecchini sono uno diverso dall’altro per un look ricercato. Lanvin, Port 1961, Proeza Shouler, Gautier Paris
Camicia over: lunghissima o media, quest’anno la porteremo anche sopra la dolcevita o lupetti, Calvin Klain, Louis Vuitton,
Peluche: effetto morbidezza e reminiscenze infantili, quando orsacchiotti e gattini ci facevano compagnia. Miu Miu e Prada.
Stivali e stivaletti: tengono sempre di più le scene, quest’anno i più cool saranno quelli alti e stringati. Hermes, Valentino, Versus.
Tessuti laminati e scintillanti: bagliori stellari, gli Swarovski e le paillettes saranno l’elemento fondamentare per i look da sera, quest’inverno più appariscenti che mai. Chanel, Christopher Kane, Dries Van Noten, Saint Laurent.
Fantasie spaziali: tutto ciò che riguarda lo spazio e le missioni lunari stampate o dipinte su abiti ed accessori in perfetto stile Space Oddity, lietmotiv dell’inverno 2017. Dolce & Gabbana, Chanel , Lacoste.
Cappe, cappe e ancora cappe: capo onnipresente sulle passerelle, dallo stile rinascimentale al post futurista. Bottega Veneta, Hermés e Dior.
Piume: decorano scarpe e borse, profilano abiti da sera e tessuti da giorno, un mix di saggezza e di azzardo. Prada, Au Jour Le Jour, Sonia Rykiel
Vinile e pvc: capispalla laccati, effetto latex e, sul classico cappottino, un soprabito trasparente in pvc , al posto del solito impermeabile. Miu Miu, Emilio Pucci, Calvin Klein, Drome
Scritte e slogan: lettere e parole in movimento, perché ogni occasione (comprese le passerelle) è buona per lanciare messaggi, anche di protesta. Dior, Versace, Jeremy Scott
Loghi: abbiamo fatto tanto per liberarci di loro ma, nulla…il marchio di fabbrica ritorna in stampe macro, perché si veda bene che è stato speso un capitale per comprarlo. Ce lo mostrano Gucci, Dior, MSGM, Versus.
Corduroy (velluto a coste): quel dettaglio maschile che entra in punta di piedi nel guardoroba delle Ladies, mirare soprattutto sul pantalone. Marc Jacobs, Tory Burch, Margaret Howell
Pellicce: non solo vere, moltissime spiccatamente sintetiche, coloratissime, allegre e fantasiose, sembrano uscite dalla favola di “Alice nel paese delle meraviglie”. Thom Browne, Simonetta Ravizza, Gianbattista Valli.
Foulard: prende il posto delle vecchie pashime, da portare annodato al collo, tres tres chic! Agnona, Blumarine.
Borse maxi: sempre più grandi, per contenere proprio di tutto e soprattutto per non passare inosservate. Balenciaga, Acne Studio.
Multi bag: se nelle scorse stagioni ce le avevano proposte doppie, per la prossima saranno triple o anche di più, massimalismo tout court. Gucci, Valentino, Coach.
Tailleur: ritorna classico il completo giacca + pantalone, minimale, monocromatico, ripulito da orpelli e fronzoli. Sulla passerella di The Row, Christophe Lemaire, Jil Sander, Giorgio Armani.
Piumini: sgraziati e sportivi, in formato XXL, perché difendersi dal freddo non è solo un bisogno fisico. Versace, Margiela, Stella McCartney
Spalle a punta: larghe e larghissime, le spalle sono protagoniste. Sulle passerelle di Chloè, Thierry Mugler, Isabel Marant
E poi ancora bianco e nero, pois, check e scozzesi a go go, montoni lunghi, raso, velluto, stile anni ’70 e ’40. Non ho dimenticato i sandali e le slide-pool con il pelo, molto trendy ma, sappiate che non è ancora stata approvata nessuna legge ci obblighi ad indossarle!