RUBRICA – LA SALUTE VIEN MANGIANDO –
A tutti noi, sarà capitato almeno una volta di sentir parlare di intolleranze alimentari e di allergie; spesso queste due patologie, diverse tra loro, vengono confuse poiché la sintomatologia è molto simile, condizionando le nostre scelte alimentari. Cerchiamo di capire insieme quali sono le differenze.
Si parla di allergia quando, in un soggetto, dopo aver ingerito un certo alimento, si manifesta una reazione immunologica dell’organismo a sostanze altrimenti innocue nei soggetti non allergici, per cui il sistema immunitario si attiva, innescando meccanismi di difesa nei confronti dell’alimento, come se fosse un virus o un batterio. In questi casi, il nostro organismo produrrà anticorpi specifici, le immunoglobuline E, verso uno o più componenti degli alimenti che si assumono abitualmente; nel momento in cui saranno assunte anche piccole quantità dell’alimento responsabile, i sintomi si scateneranno. Nell’adulto le allergie più frequenti sono quelle alla frutta secca e oleosa come arachidi, nocciole e noci oppure ai crostacei, alle uova e ai latticini.
I sintomi tipici delle allergie possono essere i più svariati; i più comuni che interessano il sistema gastroenterico sono: nausea, gonfiore addominale, vomito, crampi e dissenteria.
L’intolleranza alimentare, invece, è una reazione avversa ripetibile che avviene in seguito all’ingestione di un certo alimento per un “difetto e/o squilibrio enzimatico” nel corso dei processi digestivi. E’ possibile definirla come una sorta di “intossicazione” e la risposta del nostro organismo è la produzione di immunoglobuline G, generando uno stato infiammatorio che può presentarsi in svariati apparati e in modi molto diversificati; diffuse sono le manifestazioni a carico del sistema gastroenterico, quali: stipsi, dissenteria, colon irritabile, coliti, gonfiore addominale e gastrite.
Diverse sono le tipologie di intolleranze tipiche dei Paesi Industrializzati; esse interessano il lattosio, lo zucchero del latte, e il glutine, una proteina presente nel grano, nell’orzo, nell’avena e nella segale. La sintomatologia è molto simile alle precedenti
Come dobbiamo comportarci nel caso di un’allergia e di un’intolleranza alimentare?
Quando reputiamo di aver individuato un alimento che ci provoca sintomi fastidiosi, la prima cosa da fare è evitare la sua assunzione e sottoporsi ad una visita specialistica allergologica. Il curante ci consiglierà una dieta ipoallergenica per i primi 10 giorni caratterizzata da un’alimentazione semplice, come ad esempio riso bollito, tacchino o agnello ai ferri, lattuga, pere senza buccia, il tutto condito con olio extra vergine di oliva, acqua e thè. È sempre utile assumere cibi cotti, i quali hanno un potere allergenico inferiore degli alimenti crudi ed evitare latte e derivati, pesce e carni crude e uova.
Anche nel caso delle intolleranze alimentari è bene rivolgersi ad uno specialista, il quale, mediante un valido test delle intolleranze alimentari, individuerà l’alimento o gli alimenti che ci creano questi sintomi fastidiosi. In seguito, l’eliminazione di tale alimento dalla nostra dieta, sarà utile per un certo periodo di tempo e, sempre su consiglio dello specialista, riprendere a piccole dosi l’assunzione.
Un consiglio a tutti voi, evitate “il fai da te”, l’elaborazione di un piano dietetico in caso di allergia o intolleranza alimentare, è un processo complesso e richiede l’ausilio di un nutrizionista specializzato che vi indicherà, in maniera dettagliata e personalizzata, la giusta terapia dietetica e le combinazioni dei cibi.
Dottoressa Manuela Mapelli
Biologa Nutrizionista
email: manumapelli@gmail.com
Riceve per appuntamento presso lo studio 410, via V. Veneto, 13 Lecco (LC)
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