Le mille e una notte (titolo originale Alf laila wa laila) è un’opera monumentale che potrebbe indurre il lettore a non leggerla. E sarebbe un vero peccato perché è bellissima. Indubbiamente è il classico della letteratura orientale più conosciuto nel mondo.
Alcuni dei suoi personaggi sono divenuti famosissimi, come Alì Babà e i quaranta ladroni. Impossibile non conoscerli e non aver mai citato almeno una volta la parola d’ordine “Apriti sesamo”. Per non parlare dell’ancor più celebre Aladino e della tanto ambita lampada del genio o del temerario marinaio Simbad.
A dispetto di quanto si possa credere, viene data molta importanza anche ai personaggi femminili, in primis la bella Sharazade, donna illustre e carismatica che catturerà l’attenzione e l’affetto del lettore, personaggio talmente importante che porterà alla salvezza tutto il suo popolo. Terminato il libro (di più di 1300 pagine) il lettore non potrà ricordarsi tutto nei dettagli, ma non potrà dimenticare Sharazade che avrà sempre un posto d’onore.
Le mille e una notte inizia con una storia cornice che torna di tanto in tanto e ne raccogli al suo interno molte altre, una più bella e appassionante dell’altra. Tutte queste storie, oltre ad essere una piacevole lettura, mostrano anche una cultura ed una tradizione molto differenti da quelle a cui siamo abituati e permettono di far scoprire mondi che altrimenti non conosceremmo.
Trama. Il re Shahriyàr è deluso ed infuriato per il tradimento subito dalla moglie che credeva fedele e devota. Così inizia a detestare tutto il genere femminile ed escogita una terribile vendetta: ogni notte avrà una vergine per poi farla uccidere il mattino seguente.
Questa terribile strage si protrae per tre anni finché la bella ed intelligente Sharazade si offre volontaria per “sacrificarsi”. Ma la fanciulla ha un piano ben preciso. Inizia a raccontare una storia al re finché non arriva l’alba. La storia non è terminata e il re, curioso di sapere come va avanti, decide di non far uccidere Sharazade e di sentire il seguito la notte seguente.
Le storie di Sharazade procedono di notte in notte, sempre più avvincenti e il re non potrà fare a meno di volerle ascoltare tutte fino a provare un sincero affetto per la bella fanciulla. Il piano di Sharazade ottiene l’effetto desiderato: quello di salvare più di mille e una fanciulla.
Francesca Numerati