È tornato Glenn Cooper ma… questa volta non dà il suo meglio.
Ci aveva abituati troppo bene con i suoi precedenti romanzi (basti pensare alla trilogia della biblioteca o a La mappa del destino). Con Il calice della vita purtroppo cede al fascino proibito ed enigmatico del Santo Graal e la vicenda da lui narrata assomiglia troppo alle storie di Dan Brown.
Lo stile è inconfondibile e sempre scorrevole. Su questo non si può contestare nulla. Cooper, infatti, ama accostare eventi del presente a quelli del passato. Possiamo dire che è il suo marchio ed è proprio questa caratteristica che lo rende inimitabile.
Ma, a mio parere, ha esagerato! Nel giro di pochi giorni i protagonisti, Arthur e Claire, si ritrovano a viaggiare da Londra a Monserrat – in Spagna – per poi andare in Francia, in Italia e infine in Israele sulle tracce di Cristo (e poco ci manca che lo incontrano!). Il tutto fuggendo da pericolosi criminali che li vogliono morti.
Personalmente ho trovato delle incongruenze nella narrazione (e non mi era mai capitato prima coi romanzi di Cooper) e i fatti sono troppo inverosimili, nonostante il tema trattato (soprattutto il finale).
Resta il fatto che è e resterà sempre uno dei miei autori preferiti e resto in attesa della sua prossima opera – spero migliore di questa.
Titolo originale: The Resurrection Maker
Editore: Narrativa Nord
Pagine: 416
Prezzo: 19,60 €
Trama.
Inghilterra, XV secolo. Thomas Malory è convinto di aver fallito, proprio come tutti coloro che lo hanno preceduto. Ormai ha una sola ragione di vita: proteggere la chiave che dà accesso a un segreto antichissimo. E può farlo in un solo modo: scrivere un’opera sulle gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda.
Inghilterra, oggi. Arthur Malory è sconvolto. Prima ha visto il suo migliore amico, Andrew, morire per mano di un assassino, poi è sfuggito per miracolo all’incendio che ha distrutto la sua casa. E tutto ha avuto inizio con una telefonata, quella in cui Andrew gli annunciava di avere novità sensazionali riguardo alla loro grande passione comune: il Graal.
Da quel momento, Arthur è diventato il bersaglio di uomini senza scrupoli, determinati a completare una missione iniziata in Palestina, la notte in cui Gesù ha bevuto dal sacro calice, durante l’Ultima Cena. La sua unica possibilità di salvezza è trovare il Graal prima di loro. Per riuscirci dovrà rintracciare e seguire una catena d’indizi lasciata dal suo illustre antenato, Thomas Malory.
La sfida più grande che attende Arthur è la natura stessa del potere del Graal. Un potere che risale all’origine dell’universo, un potere che va oltre la Chiesa, oltre la morte di Cristo, oltre la vita.
Recensioni su Glenn Cooper:
La biblioteca dei morti
I custodi della biblioteca
Il marchio del diavolo
L’ultimo giorno
La mappa del destino
Francesca Numerati