“Pomodori verdi fritti al caffè di Wistle Stop” di Fannie Flagg

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Reso celebre dall’omonimo film del 1991 che ebbe due nomination agli Oscar per il ruolo di Migliore attrice non protagonista e Migliore sceneggiatura non originale.
Se vi è piaciuto il film (e di questo non ne dubito perché è bellissimo), allora non potete non leggere il romanzo che l’ha ispirato.
Pomodori verdi fritti al Caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg è un viaggio nei ricordi dell’anziana Ninny che, tra deliri e perdite di memoria, narra di un tempo ormai dimenticato in un altrettanto dimenticata cittadina della California, Whistle Stop.
È intorno a questo luogo che si dipaneranno le improbabili vicissitudini dei protagonisti – i quali saranno loro malgrado coinvolti in un caso di omicidio – accompagnate da gustosi pomodori verdi fritti e succulenti barbecue rigorosamente preparati da Big George.
Il romanzo si presenta come una lettura leggera e poco impegnativa; d’altro canto dalle pagine del libro emergono con prepotenza temi di spessore e spunti di riflessione tutt’ora attuali – argomenti come l’omosessualità, il razzismo, la diversità fisica.
La lettura, ricca di humor e ironia, è continuamente e bruscamente interrotta a causa dei brevissimi capitoli di cui il romanzo è costituito; la continuità della narrazione è talmente frammentata da rendere difficile la comprensione degli eventi e della loro consequenzialità.

 

Curiosità. Nelle ultime pagine del libro è presente la ricetta dei pomodori verdi fritti.

 

Trama.

In un ospizio l’anziana signora Ninny Threadgoode riaccende la voglia di vivere di Evelyn Couch, una casalinga sovrappeso e frustrata dall’indifferenza del marito, raccontandole una storia di molti anni prima. È la storia di amicizia di due giovani donne anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall’amore che lega Idgie e Ruth fino alla fine.
Con questo racconto le emozioni e gli stati d’animo che affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn, che rinascerà e riscoprirà il piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe.

 

 

Francesca Numerati