RUBRICA – Sono in terza marcia e sto percorrendo in maniera allegra un tratto guidato di una bella strada di montagna che richiede tecnica e telaio. Di tecnica, poca, cerco di mettercene il più possibile cercando di stare concentrato per godermi curve e traiettorie. Il telaio ce lo sta mettendo lei e vi posso assicurare che non si sta sforzando neanche tanto anzi. Di chi sto parlando? Della nuova BMW R Nine T Scrambler e cioè di una moto pensata con l’obiettivo mirato di fare tutto tranne che affrontare curve e passi alpini “in pieno”. Eppure arrivo ad una curva secca scalo la butto dentro e lei non solo ci sta ma sembra suggerirmi che alla fine si poteva anche restare in terza. pivello…
La star di questa gita è quindi lei la Scrambler, quel genere nato in america negli anni ’70 che consiste nel modificare motociclette stradali cercando di renderle un po off-road al fine di percorrere anche tratti sconnessi senza grosse difficoltà. In Europa si usano tipicamente sulla tratta casa-Bar o lavoro-Bar ma non per questo significa che siano fuori luogo. Anzi. La moda di questo genere si è espansa in maniera talmente esponenziale negli ultimi anni che la guerra per accaparrarsi uno spicchio di mercato ha oramai coinvolto tantissime case.
BMW non si è certo tirata indietro e con le modifiche giuste ad un modello che già era in listino, la R nine T “liscia” ha tirato fuori dal cilindro una delle più belle versioni che si possano vedere in giro.
COM’E’ – Basta una occhiata infatti per rendersi conto che le linee che disegnano questa special sono davvero esagerate e dal fascino minimalista. Compatta, sella dritta color tabacco, manubrio largo e ruote tassellate con cerchio da 19”. Il serbatoio in lamiera d’acciaio è ben disegnato e tutto è studiato nel tipico stile BMW fatto da dettagli di altissima fattura e componentistica di primo livello. Frontale con faro tondo e soffietti sulle forcelle sono vintage quanto basta mentre scorrendo sulle fiancate spuntano le teste del motore Boxer 1.170 da 110 Cv che è naturalmente il fulcro su cui si basano tutti i modelli della casa delle due eliche. Gli Akrapovich a doppio tromboncino sulla fiancata di destra sono tanto belli da vedere quanto rumorosi da sentire e quando scrivo rumorosi intendo dire che arrivare in scalata sotto casa non farà per niente felici i vicini. Di sicuro invece stamperà un sorriso a chi è alla guida che potrà godersi un allegro concerto di scoppi in rilascio che è manna per gli appassionati. Completano il quadro estetico infine la coda corta e secca, la strumentazione circolare minimalista (ma abbastanza completa) ed i bellissimi cerchi a raggi neri (optional) anche questi dal chiaro appeal neo-retrò.
SU STRADA – Le ruote tassellate che equipaggiano questa versione nei primi metri sono uno shock. Passare da un tassello all’altro del battistrada significa perdere per una frazione di secondo la sensibilità con l’anteriore e la sensazione di ‘vuoto’ alla prima curva ti fa stringere le mani sulle manopole. Alla seconda curva ci arrivi preparato alla terza la bontà della ciclistica ti ha già mandato messaggi chiari e sei ben consapevole che non c’è niente di preoccupante. Anzi. La scrambler dimostra una agilità inaspettata.
Al posto di guida ci si sente padroni della situazione con il busto dritto e i comandi a portata di mano la guidabilità è al top e basta veramente poco per legare con la dinamica di questa special. La seduta è perfetta anche se la sella a “tavola” non è il massimo in fatto di confort per i lunghi viaggi e non invoglia un secondo passeggero a salire con voi se non per scampagnate fuori porta. La forcella anteriore Showa filtra bene le asperità stradali (anche se qui non troviamo le bellissime Upside-Down della sorella stradale) mentre la frenata ( con ABS di serie) è pazzesca su ogni fondo,potente e modulabile. Il cambio 6 marce crea da subito un ottimo feeling con innesti precisi e fluidi, senza strappi.
A voler essere pignoli i comandi dell’accelleratore e della frizione potrebbero essere un filo più leggeri e dopo tanti Km tendono a stancare un po le braccia ma naturalmente a chi sceglierà questa tipologia di moto non gliene importerà un fico secco. Una volta presa confidenza con la ciclistica è naturalmente il motore l’anima che trasforma l’esperienza in sella.
Il collaudatissimo boxer tedesco da 1.170 raffreddato ad aria/olio è incastonato nel telaio in acciaio a doppia trave ed è uno spettacolo.Capace di 110 cv e 116 Nm di coppia è reattivo come un elastico carico. L’erogazione è fluida e la risposta all’acceleratore davvero prontissima anche quando ci si trova con una marcia (ma anche due) di troppo. Sorpassi e riprese non sono un problema anzi la gestione di questa prontezza diventa uno spasso assoluto e non si vede l’ora di arrivare al rettilineo successivo per poter spalancare il gas.
Questo motore introduce inoltre una novità importante per la casa tedesca essendo la prima unità ad essere omologata Euro 4. Abbiamo lasciato per ultima,volutamente, una delle caratteristiche più azzeccate di questa nuova BMW. Il sound. Si perché tra borbottii e scoppi rende l’esperienza davvero coinvolgente ed appagante. Dai doppi scarichi Akrapovich esce un rombo cupo, pieno ed esuberante che si accompagna perfettamente al carattere anticonformista di questa BMW.
Naturalmente la casa offre ai clienti una lista di optional aggressiva e mirata capace di rendere ancora piu speciale e unica la propria R Nine T Scrambler. Oltre ai già citati cerchi a raggi ( per 400 € obbligatorio sceglierli) troviamo la griglia per il faro anteriore la tabella portanumero fino alle manopole riscaldabili.Con un prezzo d’attacco di circa 14.000 € non si può considerare certo una moto “per tutti” ma naturalmente la qualità si paga e lo sfizio di portarsi a casa un oggetto senza tempo come questa Special BMW obbligherà sicuramente molti appassionati a calcolare quanti mesi risparmiare su pacchetti di sigarette.
Per maggiori informazioni BMW Motorrad Lario Bergauto S.p.A. è in Corso Carlo Alberto, 122 – Lecco.
Sabato e domenica sarà open doors per la presentazione della nuova gamma BMW GS 2017.