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“Caro Babbo Natale”. Così iniziano le letterine scritte in queste settimane dai nostri bambini. E così comincia anche questa lettera. Ma il mittente di anni ne ha quasi quaranta, e le richieste che fa ci sono piaciute molto.
Per questo lo ringraziamo di avercela inviata e di permetterci di condividerla con tutti voi.
“Caro Babbo Natale,so che di solito ricevi lettere dai bambini, che con calligrafia incerta ti chiedono i regali più disparati. Questa volta però ho deciso anch’io di riprendere in mano carta e penna, come quando ero piccolo, e di provare ad esprimere qualche desiderio.
Sono un papà e in questi giorni prima di Natale sentire il telegiornale è diventata una vera e propria tortura. Non sopporto più le notizie che passano, soprattutto quando riguardano i bambini. Mi interrogo su che mondo sto costruendo per mio figlio, che ora ha solo 3 anni ma che cresce troppo in fretta. E mi chiedo come posso esserci per lui, accompagnarlo nella sua crescita, se a volte torno a casa che già dorme e riesco solo a dargli un bacio mentre lui già sogna.
Ecco allora cosa ti chiedo.
Ho bisogno di TEMPO, tempo da dedicare a lui, a noi. Tempo che mi è sempre più difficile trovare, tempo che mi sfugge tra le mani. E mi dico “Pazienza, lo faremo domani…”. Sempre di corsa, l’orologio che scandisce la mia giornata dal suono della sveglia a quando vado a letto, incessante, a ricordarmi che di tempo non ne ho mai abbastanza.
Intanto lui diventa grande, e io mi perdo milioni di piccoli momenti. Le sue piccole conquiste, i racconti della sua giornata, le cose che ha imparato. Le vivo di riflesso, nei resoconti che la sua mamma mi fa ogni sera, ma non è la stessa cosa.
Avrei poi bisogno di una valanga di PAZIENZA, tutta quella che riesci a trovare. Continuo a perderla. Spesso mi rendo conto che passo la metà del tempo con il mio bimbo a sgridarlo, perché mi chiede di giocare quando non è il momento, perché non vuole mangiare, perché non vuole lavarsi i denti, perché una favola la sera non gli basta mai. E così passo l’altra metà del tempo con lui a sentirmi in colpa e allora subito dopo gli concedo tutto quello che vuole, sotto lo sguardo di disapprovazione della sua mamma.
Ecco, magari porta un po’ di pazienza anche per lei, che con il piccolo ne ha tantissima (e non so davvero dove la trovi) ma mi sa che in queste occasioni gliene servirebbe un pochino anche per sopportare me, perché mi dice che le smonto in un attimo il lavoro di una giornata con la nostra peste.
Non dimenticarti poi BACI, CAREZZE e ABBRACCI. Fammene una buona scorta in modo che li abbia sempre a disposizione in abbondanza e non debba centellinarli. Lo stesso vale per i TI VOGLIO BENE, ogni bambino dovrebbe sentirselo dire dal proprio papà almeno una volta al giorno.
Come vedi, caro Babbo Natale, sono tante le cose che desidero, e potrei andare avanti con la lista ancora parecchio. So che di richieste ne ricevi molte, quindi se proprio non ce la fai a recuperarmi tutto, ti chiedo solo questo: fammi vivere ogni giorno con la consapevolezza che ora sono un papà e che tempo, pazienza, gesti e parole affettuose li posso trovare anche da solo, basta ricordarmi quanto siano più importanti di molte altre cose che mi riempiono la giornata.
PS: non dimenticarti invece la pazienza che serve a mia moglie per sopportarmi, credo di aver dato fondo a tutte le sue riserve!
Con affetto
Antonio
Approfittiamo anche noi delle parole di Antonio per augurare a tutti i genitori e ai loro bambini un sereno Natale: che sia una giornata durante la quale possiate respirare e vivere l’emozione di essere una famiglia.
Lucia Riva e Elisabetta Vitali
Pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru
www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it
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