RUBRICA – Mese di dicembre, mese di Open day in moltissimi istituti del territorio, dagli asili nido alle scuole superiori.
Ognuno di essi aprirà letteralmente le proprie porte alle famiglie che si trovano a dover fare entro un mese o due la difficile scelta dell’iscrizione per il prossimo anno scolastico. E’ sicuramente un’ottima occasione per visitare e toccare con mano l’ambiente che potrebbe accogliere il proprio figlio, conoscere gli adulti con i quali avrà a che fare, ascoltare le proposte formative ed educative che guidano ogni istituto.
Nonostante ciò molti genitori escono da queste giornate ancora con molti dubbi. Un po’ perché non era chiaro nemmeno a loro cosa si aspettavano da questa esperienza, un po’ perché ovviamente durante un open day si può “dare attenzione a tutti e a nessuno”, un po’ perché si ha sempre l’impressione che ogni scuola ovviamente mostri il meglio di sé ma poi “chissà come sarà nella realtà?”, al di là di mille progetti all’avanguardia, laboratori ed esperienze extrascolastiche.
Il tutto si complica quando una famiglia ha un vasto bacino di scelta e si trova a partecipare a tre, quattro o cinque open day, e contemporaneamente a raccogliere pareri informali da amici, conoscenti o perfetti sconosciuti che raccontano la loro esperienza, di solito molto positiva o molto negativa.
Insomma, la confusione rischia di aumentare.
Ecco allora qualche spunto di riflessione da fare prima di partecipare ad un Open day, per accedervi con qualche consapevolezza in più che vi darà la possibilità di cogliere le sfumature delle proposte che vi verranno fatte, al di là della carta patinata.
Nella scelta della scuola, una delle prime domande che ogni genitore si pone è che cosa privilegiare.
La vicinanza a casa? Gli orari più congeniali? La presenza di bambini e compagni che nostro figlio già frequenta? Le attività “extra” offerte? Gli insegnanti di cui si è sentito parlare bene?
Tutti elementi importanti, certo. Ma difficilmente ci sarà un solo istituto che li raccoglie tutti in sé!
Quale scala di priorità utilizzare allora?
Semplice. Partiamo da nostro figlio. Dalle sue caratteristiche, dai suoi bisogni, da ciò che lo fa stare bene e che lo stimola. Ci sono ad esempio bambini e ragazzi che in alcune fasi della vita hanno bisogno di rapporti privilegiati e ambienti più contenuti e familiari per aprirsi; altri che invece hanno maggior bisogno di spaziare e fare esperienze diversificate, con stimoli sempre nuovi.
Non sottovalutate la compatibilità con le esigenze familiari. Ogni genitore è disposto a fare sacrifici per i propri figli, ma è inutile negare che la scelta della scuola influenzerà la vita di tutti i membri della famiglia. Elementi quali la lontananza e l’organizzazione dei trasporti per raggiungere la scuola, gli orari dell’alzata, la possibilità/necessità del pre e post scuola, il rientro o meno per il pranzo, la settimana corta o il sabato sui banchi, i compiti da fare nel pomeriggio o la possibilità di svolgerli in aula… comporteranno inevitabilmente delle scelte che ricadranno sugli equilibri familiari. E’ un equilibrio sostenibile? Per tutto l’anno e per tutti in famiglia? Compatibile con gli orari lavorativi dei genitori, la presenza o meno dell’aiuto dei nonni, le attività pomeridiane che i bambini amano svolgere?
La consapevolezza della vostra situazione specifica vi eviterà di lasciarvi abbagliare da mille proposte davvero belle e interessanti di attività extra scolastiche alle quali però vostro figlio non riuscirà a partecipare perché in orari impossibili per voi, o senza la possibilità di trasporto, o che non lascerebbero più lo spazio a compiti e divertimento ecc. Meglio forse allora privilegiare una proposta più semplice ma che permetterà ad esempio a vostro figlio di mantenere gli impegni sportivi o culturali che ama e magari anche un po’ di tempo libero da passare tranquillo.
Valutate l’offerta formativa e i progetti educativi. Non quindi il “di più”, ma la cura per gli aspetti quotidiani. Al di là degli “extra”, ogni scuola offre attenzioni e modalità di lavoro diverse, basate sui principi pedagogici su cui fonda il proprio pensiero. L’organizzazione degli spazi, la scansione degli orari, il tipo di attività, la divisione dei bambini/ragazzi, il privilegio di attività individuali o di gruppo, la spinta verso l’autonomia e/o la collaborazione, la presenza o meno di personale “di riferimento”, il grado di apertura alle famiglie, al territorio e alle realtà multiculturali… Questi aspetti sono quelli che forgeranno l’esperienza quotidiana dei vostri figli, e che veicoleranno i messaggi educativi che intenzionalmente si cercherà di far vivere loro. Sono in linea con i vostri? Durante gli open day questi elementi vengono solitamente presentati, ma passano purtroppo a volte in secondo piano rispetto a ciò che attira di più l’attenzione. Cercate invece di cogliere questi aspetti, e se non vi sono chiari chiedete informazioni a riguardo.
Informatevi sulle esperienze di altre famiglie. Ma non fermatevi a queste. E’ importante sentire pareri da chi ci è già passato, ma ricordate sempre che ogni esperienza è personale. Ciò che ha creato qualche difficoltà o disappunto in una famiglia potrebbe invece essere di supporto per un’altra. Non fermatevi quindi al semplice giudizio. Ascoltate, fatevi spiegare soprattutto il perché di un commento positivo o negativo ma approfittate poi dell’open day per capire le motivazioni di alcune scelte piuttosto che di altre.
Cogliete quindi l’occasione degli Open day con qualche consapevolezza in più, in modo che quelle ore vi permettano di cogliere quanti più elementi possibili per fare una scelta calata sulla vostra realtà familiare.
E non scordatevi che in queste occasioni avrete la possibilità di conoscere le persone con le quali vostro figlio avrà a che fare nei prossimi anni. Saranno per lui i riferimenti adulti di cui dovrà imparare ad aver fiducia. Che non gli trasmetteranno solo nozioni e competenze, ma che saranno inevitabilmente punti di riferimento in vostra assenza.
E al di là di progetti, attività e materiali disponibili, sono le relazioni quelle che permettono ai bambini di crescere e fare esperienza. Non lasciatevi quindi incantare dalla “carta patinata”, ma confrontatevi con il personale educativo: loro fanno la differenza.
Poter fare tutto ciò durante un open day è abbastanza utopico. Ecco allora che potrebbe essere utile tornare in un secondo momento, da soli, per approfondire gli aspetti che non vi sono chiari o per entrare con chi di competenza nella vostra situazione specifica.
Lucia Riva e Elisabetta Vitali
Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it
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